Pensioni: se potessi avere 1.600 euro al mese
“Se potessi avere mille lire al mese” cantava Gilberto Mazzi nel 1939. Una cifra che in quegli anni permetteva di vivere dignitosamente. Ma di quante mille lire al mese ha bisogno un pensionato, in Italia, per vivere dignitosamente? Un calcolo che è utile fare ben prima dell’ultimo giorno di lavoro.
Prima si inizia meglio è, così da potersi rendere conto di quanto sarà necessario accumulare durante la propria carriera lavorativa per poi vivere tranquilli durante la pensione. È un’analisi non facile, che richiede un approfondimento delle proprie aspirazioni, dei propri desideri, della propria capacità di risparmio attuale e futura.
Quanto spendono gli ultra 65enni: 1.600 euro al mese
Consultando il database dell’Istat è possibile risalire alla spesa media delle famiglie italiane divisa per tipologie e fasce di età. I dati risalgono al 2013 ma possono essere considerati ancora attuali visto che l’inflazione, negli anni successivi, si è mantenuta molto bassa. Secondo la rilevazione, una persona sola con 65 anni o più spende ogni mese 1.586 euro. La spesa per una coppia ultra-sessantacinquenne senza figli sale a 2.315 euro.
Moltiplicando per 12 si ottiene la spesa media annua pari rispettivamente a 19.032 e 27.780 euro. Sempre l’Istat fornisce il dato sulla vita media che in Italia è di 82 anni (si è abbassato come conseguenza della pandemia). Considerando i 65 anni come un traguardo per la pensione, nei tredici anni di quiescenza la cifra che si spenderà è di 247.416 euro per le persone sole e di 361.140 per le coppie senza figli. È bene precisare che questi calcoli sono effettuati su dati medi.
Le singole situazioni possono essere molto differenti sia per quanto riguarda la spesa media mensile, sia per quanto riguarda l’effettiva durata della propria vita.
Il singolo che raggiungesse i 90 anni di età avrebbe bisogno di 475.000 euro, che diventerebbero 570.000 a 95 anni. Inoltre non bisogna dimenticarsi dell’inflazione che proprio nell’anno che si va a concludere è tornata a farsi sentire. L’andamento dei prezzi al consumo nel corso dei decenni ha tramutato le 1.000 lire di Gilberto Mazzi in circa 870 euro di oggi. E, ipotizzando una crescita dei prezzi al consumo dell’1% (storicamente bassa) da inizio 2022 al 2035 (tredici anni), la somma necessaria a un singolo di 65 anni per vivere fino a 82 anni salirebbe a 285.873 euro.
Il calcolo del reddito
Davanti a queste cifre medie alcuni saranno già preoccupati. Per fortuna manca ancora metà del calcolo complessivo, la metà relativa agli introiti. L’Osservatorio sulle pensioni dell’Istat relativo al 2020 individua il valore medio della pensione di vecchiaia in Italia in circa 1.271 euro. Su un arco di 13 anni l’introito previdenziale per il pensionato 65enne con un’aspettativa di vita di 82 anni ammonta a 198.276 euro. Il gap da colmare rispetto ai 247.416 euro necessari per coprire le spese come calcolate dall’Istat è di 49.140 euro ovvero 3.780 euro all’anno.
Sembra poco? Può essere ma la cifra non deve trarre in inganno. In primo luogo perché non tiene conto dell’inflazione, in secondo luogo perché i dati Istat sulla spesa degli over-65 sono delle medie, calcolate su un parco pensionati non certo ricco. Cosa significa? Che probabilmente vi troverete a spendere di più di quanto dice Istat per soddisfare le vostre aspirazioni nel periodo della quiescenza e per cercare di mantenere uno stile di vita il più possibile simile a quello raggiunto al termine della carriera lavorativa.
A corto di denaro
In conclusione, l’obiettivo che ogni persona dovrebbe porsi è fare di tutto per evitare di arrivare a corto di denaro durante gli anni della pensione e cominciare a risparmiare il prima possibile. Il capitale accumulato durante la vita attiva dovrà bastarvi, insieme con la pensione pubblica, per coprire tutte le spese di tutti gli anni, si spera superiori alla vita media attesa, che vivrete.
L’articolo fa parte di un lungo dossier sulle pensioni pubblicato sul numero di dicembre del magazine Wall Street Italia