Le notizie provenienti dalla Cina hanno innescato una serie di acquisti in Borsa, dall’Asia passando per l’Europa fino agli Stati Uniti. Il sostegno, per il momento a parole, del governo cinese all’economia e ai mercati ha creato uno stato d’animo propenso al rischio, anche se le Borse sono suscettibili di cali improvvisi a seconda delle notizie che giungeranno da Roma e Bruxelles. La Commissione europea si appresta a bocciare la manovra finanziaria che prevede un deficit al 2,4% del Pil del governo giallo verde, citando violazioni senza precedenti e gravi delle regole di bilancio. Sarebbe una prima assoluta.
Ciononostante e malgrado il declassamento di Moody’s (che era ampiamente atteso) a un gradino sopra la categoria speculativa, lo Spread tra Btp e Bund decennali si restringe a 285 punti base dopo essere salito ai massimi dal 2013 e Piazza Affari prende quota. A sollevare il morale degli investitori nei confronti dei titoli italiani è il fatto che l’agenzia di rating ha stabilizzato gli obiettivi, fissando un outlook stabile che allontana il rischio di un nuovo declassamento a breve. Il rendimento del Btp a due anni, il più sensibile alle novità di politica economica, è sceso sotto l’1% per la prima volta da settembre, mentre il decennale rende il 3,33%.
“Il downgrade di un notch era largamente atteso, visto che l’agenzia aveva messo il rating sotto osservazione per un possibile downgrade…Riteniamo che l’outlook stabile, che non era scontato, sia positivo”, si legge in una nota di UniCredit. In Cina intanto un funzionario della banca centrale (PBOC), ha accennato che Pechino potrebbe varare un taglio importante delle tasse per favorire la crescita economica.