Editoriali

Per diventare ricchi basta un dollaro al giorno

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Avremmo potuto essere tutti milionari. Detta così sembra una presa per i fondelli ed invece, a guardare ciò che hanno fatto i mercati finanziari negli ultimi 50 anni, sarebbe proprio così.

Quanti di voi, che state leggendo queste righe, hanno appena 50 anni? E quanti di voi giovani avete genitori che hanno almeno 50 anni? Ebbene, a leggere queste righe probabilmente vi mangerete le mani. Anzi, ci mangiamo le mani, perché anch’io faccio parte del calderone. Il calderone di quelli che hanno perduto un treno importante per diventare più che benestanti.

Certo è che, per la nostra ignoranza (non inteso in modo offensivo ma semplicemente espressione che fa riferimento a colui, inconsapevole, che ignora) non possiamo prendercela con nessuno. Semplicemente né noi né i nostri genitori avremmo mai immaginato quello che sto per raccontarvi.

E allora torniamo indietro nel tempo, a 50 anni fa, al 1973. Perché questo salto temporale all’indietro? E perché proprio a quell’anno? Perché il 1973 ha tante similitudini con i tempi che stiamo vivendo oggi. Anche allora il mondo era preda di violenti cambiamenti geopolitici. Molti conflitti attanagliavano aree diverse del pianeta e la crisi energetica che ci regalò le domeniche a piedi in città buie e fredde è molto simile a quello che pensavamo potesse generare la crisi ucraina in funzione della dipendenza energetica che ci vedeva legati a filo doppio con la Russia.

Allora, il Presidente del Consiglio Mariano Rumor, con un discorso alla nazione che a risentirlo vengono i brividi per i temi affrontati, dichiarò la fine di un mondo che tutti pensavano essere in preda allo sviluppo: “senza più energia”, disse Rumor, “senza l’energia a buon mercato, il mondo sarà costretto a rivedere il proprio sviluppo. Le nostre prospettive cambiano completamente”.

Il discorso di allora di Rumor fa il paio con quello di Macron dello scorso anno, ad agosto 2022. In preda ai fumi della possibile scarsità di gas, il Presidente francese ha dichiarato: “è finita l’epoca dell’abbondanza”. Anche lui, come Rumor 50 anni prima, aveva deciso di spegnere entusiasmi e positività. In pratica aveva deciso di spegnere il mondo.

Ma noi sappiamo cosa è successo dopo Rumor? Nei 50 anni che hanno separato i due capi di Stato, il PIL italiano è passato da 57 miliardi a quasi 1700 miliardi. Il PIL mondiale da 3 trilioni a quasi 87 trilioni. La Borsa americana è passata dai 98 punti del ‘73 ai 4.400 di oggi. Altro che mancato sviluppo. Nel ‘73 c’erano le 7 sorelle dell’energia, le aziende più importanti al mondo nel gestire il petrolio: Exxon, Mobil, Texaco, Socal, Gulf Oil, Shell e British Petroleum.

Oggi, 50 anni dopo, abbiamo le FAANG, cioè Meta, Amazon, Apple, Netflix e Google (Alphabet). Come si chiameranno le big fra 50 anni e in quale settore opereranno? Ma intanto, se qualcuno di noi o dei nostri genitori nel ‘73 avesse scelto di investire un dollaro soltanto al giorno nel corso dei 12.944 giorni di mercati aperti, a fronte di un versamento totale di 12.944 dollari oggi ne avrebbe all’incirca 316.000 di dollari. Un dollaro al giorno per diventare benestanti. Succederà anche domani, nei prossimi 50 anni?

Finché il mondo gira, come diceva una vecchia canzone di Jimmy Fontana, ci sarà sempre sviluppo, progresso e crescita economico-finanziaria. Ora sapete come fare. Non facciamo come i nostri genitori o noi stessi, rimanendo nell’ignoranza. Se ora sappiamo come fare l’unica cosa è: fare. E tra 50 anni voi e i vostri figli potrete dire di avere imparato le lezioni che la storia ci racconta. Si tratta semplicemente una strategia legata al progresso.

Nulla di più, oltre ad una diversificazione quanto più ampia possibile. Non si tratta di consigli per gli acquisti ma di consigli per la vita di ciascuno di noi.