Non solo tessuti e abiti ma anche accessori di qualità per chi sa come distinguersi davvero
A cura di Benedetta Gandolfi
Crescita, produzione italiana, attenzione per i dettagli, l’artigianalità e la qualità. Sono queste le caratteristiche distintive di Larusmiani, storica casa di moda maschile che oggi progetta un piano di espansione sia in Italia che all’estero concentrandosi sulle nuove generazioni. Intanto il marchio sta definendo i dettagli di una partnership produttiva, commerciale e distributiva di durata pluriennale con l’azienda tessile comasca Clerici Tessuto. Larusmiani, impegnata da sempre nella produzione di tessuti, potrà così potenziare la produzione nell’ambito della fibra serica, in cui la ditta comasca è specializzata. Parla il presidente e ceo Guglielmo Miani, entrato a far parte dell’azienda fondata dal nonno Guglielmo nel 2000.
Artigianalità italiana. “In questi anni abbiamo acquisito il know how di Aldo Lorenzi e anche grazie a questo abbiamo l’onore di portare avanti il meglio del vero handmade in Italy”, commenta orgoglioso Miani. Nel 2015 Larusmiani ha portato nella sua boutique di via Montenapoleone la collezione di Aldo Lorenzi, un tempo situata nella leggendaria bottega G. Lorenzi di Montenapoleone 9, che spazia dai coltelli agli oggetti da tavolo, dagli accendini ai kit da barba. Ogni pezzo è fatto a mano da artigiani esperti che selezionano attentamente materiali naturali, creando così una perfetta unione tra forma e funzionalità. “Ci sono 40 sarti nei nostri atelier a Massa Carrara e, avendo acquisito i 40 artigiani che lavoravano da G. Lorenzi, abbiamo rafforzato la parte artigianale dando vita a un lifestyle brand. Vediamo la boutique di Milano e le nostre altre boutique come una gentleman destination, ovvero una destinazione per un uomo che vuole il massimo come qualità e contenuti”.
Un gruppo appetibile. Non mancano i fondi di investimento e i capitali privati che chiedono di entrare nel capitale di Larusmiani. Potrebbe succedere? “Mai dire mai, ma sono un imprenditore un po’ vecchio stampo e preferisco gestire una realtà più piccola e avere il controllo totale del brand. La mia è un’ottica a lungo termine, penso ai prossimi 20 anni, mentre i fondi ragionano in un’ottica di due o tre anni al massimo”, spiega Miani.
I mercati. “Nei nostri negozi arriva gente da tutto il mondo. I clienti italiani per noi rappresentano il 50% delle vendite. A livello di fatturato abbiamo importanti clienti cinesi, arabi, americani e russi”, dice l’imprenditore. Il marchio ha infatti aperto negozi strategici per attirare un pubblico internazionale a Porto Cervo e a Sankt Moritz. Il gruppo sta negoziando, inoltre, di aprire punti vendita a Hong Kong e in Cina. “Abbiamo numerose richieste da parte di vari paesi, come la Corea, ma vogliamo la supervisione totale della brand experience. Oggi il lusso va controllato dal punto di vista della qualità e del servizio e in questi paesi non è sempre possibile. Stiamo valutando l’apertura di un monomarca a New York e in un posto di villeggiatura negli Stati Uniti, ma vogliamo fare il tutto bene e con i tempi giusti”, aggiunge.
Uno sguardo alla prossima collezione. “Sicuramente le collezioni vanno viste, toccate e indossate. Nel nostro portfolio abbiamo una parte Heritage di prodotti continuativi come i cappotti di cachemire, il parka in seta con interno in pelo e i capi da montagna, come i maglioni a trecce 4 fili di cachemire che vengono venduti nella boutique di Sankt Moritz. Poi ci sono i pezzi più innovativi dal punto di vista delle forme come il bomber tuxedo reinventato usando tessuti da smoking”.
Passioni e lavoro. Miani ha un grande interesse per le arti in genere, una passione che lo ha portato a essere sempre attento alle nuove tendenze di design, pittura, scultura e musica. È inoltre un grande appassionato di vela e motori. “Amo le automobili, ne ho tantissime. Perlopiù degli anni ’90, ma non ne ho una preferita. Sono tutte dei pezzi unici o quasi. Le uso a seconda dei momenti. In generale, sono un uomo molto fortunato perché mi ritrovo spesso in luoghi del mondo e in situazioni eccezionali. Il mio modo di vivere è molto vicino al mio modo di lavorare. Stiamo lavorando a un progetto collegato al mondo delle automobili che presenteremo a gennaio in occasione delle sfilate uomo. Credo che questo possa dare al brand nuovi stimoli”, dichiara.
Largo ai Millennials. Per la prossima primavera-estate il marchio Heritage lancia i Flashforward, una serie di capi iconici dedicati ai Millennials che vanno ad arricchire la proposta più tradizionale dell’etichetta fondata nel 1922. Tra questi il bomber in seta con la stampa tigre, il maglione a scollo a V ispirato al mondo del tennis e il parka in tessuto seersucker che, richiuso all’occorrenza, diventa una comoda pochette. Sono sempre presenti nella collezione Heritage le giacche sportive in lino e soprattutto le polo, capo chiave per la prossima estate da abbinare sotto i completi. Anche la distribuzione si sta aprendo a modalità più in linea con l’universo dei Millennials: oltre al flagship store di Milano il focus sarà legato ai pop-up store che il marchio sta aprendo in località chiave. “Gestisco personalmente l’account Instagram dell’azienda. Ci seguono in prevalenza uomini dai 20 ai 35 anni che apprezzano il nostro stile. Ogni giorno abbiamo un acquisto o una richiesta direttamente dal canale social”, dice. Per Miani, infine, “dovremmo cercare di dare ai clienti un’esperienza davvero unica. I clienti devono emozionarsi. Bisogna quindi distinguersi”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di settembre del magazine Wall Street Italia.