(9Colonne) – Roma, 28 feb – “Si è stranamente diffusa la notizia che nel nostro Parlamento ci devono essere due maggioranze – la maggioranza “politica”, che non include i senatori a vita, e la maggioranza “numerica” che invece li contempla – e che solo la prima vale per la fiducia al governo, come se i voti si pesassero e non si contassero. E così, sciaguratamente, sta avvenendo, benché, come è ovvio, non ci sia alcuna giustificazione nella Costituzione”. Lo ha dichiarato l’ex presidente del Senato, Marcello Pera . “Dato che una trovata tira l’altra – aggiunge il senatore – c’è da scommettere che questa fantasiosa pratica costituzionale abbia altri séguiti. Ad esempio, quanto tempo passerà prima che qualcuno faccia la “scoperta” – la quale peraltro non sarebbe peregrina al fine di dimostrare l’assurdità della legge che li riguarda – che i senatori eletti nelle circoscrizioni estere non hanno diritto di voto, o magari lo hanno a seconda delle materie, dato che impongono tasse che noi paghiamo e loro no?” “In tutti questi casi – continua Pera – non mancano naturalmente i dotti e gli esperti che sono pronti a dare sostegno alle tesi più strampalate. C’è da chiedersi però, perché, per risolvere casi personali o situazioni politiche contingenti, i soggetti istituzionali e politici interessati non prendano la strada maestra dell’assunzione di responsabilità politica, anziché quella di trasformare la Costituzione in un elastico da tirare verso la parte che, di volta in volta, aggrada a questo o quello. Se non abbiamo punti fermi neppure nella Costituzione, anche il fondamento della nostra democrazia risulterà traballante”.
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