E’ ancora stallo all’interno del Congresso americano che non riesce a trovare un’intesa sulla sicurezza al confine ed evitare un nuovo shutdown. Gli sforzi per risolvere la crisi venutasi a creare in merito al finanziamento per la sicurezza delle frontiere sono andati in fumo nel fine settimana appena trascorso.
Il presidente Donald Trump il 25 gennaio aveva posto fine allo shutdown durato 35 giorni ma senza ottenere i $ 5,7 miliardi di dollari che aveva richiesto al Congresso per costruire il muro lungo il confine con il Messico, consegnando così una vittoria politica ai democratici. La fine dello shutdown era stata negoziata ottenendo un lasso di tempo in scadenza venerdì, il 15 febbraio, affinchè le parti riescano a trovare un accordo ed evitare un nuovo blocco. Ma nel fine settimana le speranze sono naufragate: da una parte la richiesta dei democratici di limitare a 16.500 il numero di migranti detenuti nei centri della polizia di frontiera in modo da obbligare le forze dell’ordine a concentrarsi sui migranti con una storia criminale, mentre dall’altra il presidente Donald Trump che respinge tali richieste e in risposta invia altri 3700 soldati al confine con il Messico.
Dopo una bruttissima settimana per i dem, con i grandi numeri dell’economia, il disastro della Virginia e il discorso sullo stato dell’Unione, ora, con la terribile offerta che stanno facendo alla commissione sui confini, credo davvero che vogliano uno shutdown. Vogliono un nuovo argomento!.
Così il presidente su Twitter. Il direttore del bilancio della Casa Bianca, Mick Mulvaney su Fox rincara la dose.
“Il presidente costruirà il muro, questo è il nostro atteggiamento a questo punto. Prenderemo tutti i soldi che possiamo e andremo a trovarli da qualche altra parte, legalmente, e costruiremo quel muro sul confine meridionale, con o senza il Congresso”.