*Michele Boldrin e’ professore al Department of Economics,
Washington University in St. Louis. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – Con buona pace di Prodi – che arrampicandosi sugli specchi aveva cercato di utilizzare i dati VECCHI del FMI per sostenere che il reddito pro-capite italiano era ancora più alto di quello spagnolo (aveva anche sostenuto che siamo “meglio” perché siamo “di piu'”, ma tralasciamo quest’ultima idiozia) e che quindi i dati Eurostat, che davano (nel 2006) il PIL per capita spagnolo uguale al 102% dell’italiano, erano sbagliati – il FMI ha pubblicato due giorni fa i suoi dati NUOVI!
I dati nuovi non sono poi così “nuovi” nel senso che chiunque s’interessasse di confronti internazionali sapeva che il FMI, nel quadro del suo programma di ricerca International Comparison Program aveva ultimato, e stava per pubblicare, nuove stime del reddito per-capita (ed altre variabili macro) al 2005 nei paesi membri, oltre che nuove stime del tasso di crescita mondiale nel 2006 e 2007. In questo nuovo report, come tutti sapevano, il FMI aveva cercato di migliorare (ed il consenso sembra essere che ci son riusciti) i propri metodi di stima del reddito a PPP (Purchasing Power Parity). I dettagli di questo lavoro li trovate nei vari links della pagina dell’ICP indicata sopra e non vi tedio oltre. Evidentemente (ed anche questa è una delle tante ragioni per cui la Spagna è un paese più avanzato dell’Italia) gli economisti che lavorano in Moncloa e Cuzco sanno cosa fanno ed informano i propri ministri di quanto è opportuno e di quanto non è opportuno dire, mentre quelli di Palazzo Chigi e di via XX Settembre … no!
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I dati vecchi del FMI dicevano che il PIL per capita italiano nel 2006 era pari a $31.051 mentre quello spagnolo era pari a $27.914. Da cui il, mal riposto, trionfalismo della (finocchiona nazionale).
I dati nuovi del FMI dicono che il PIL per capita italiano nel 2005 (per ora al FMI sono arrivati al 2005, se aspettate un po’ arriverà anche il 2006) era pari a $27.750 e quello spagnolo pari a $27.270. Per dare un’idea, quello USA nello stesso anno era $41.674. Noterete che vi era ancora una differenza dell’1.7% a favore dell’Italia nel 2005. Siccome il PIL per capita spagnolo è cresciuto di almeno due punti percentuali in più di quello italiano sia nel 2006 che nel 2007, le stime Eurostat per il 2006 sembrano perfettamente confermate ed il rapporto fra PIL per capita spagnolo e PIL per capita italiano nel 2007 sarà, probabilmente, attorno al 104% …
In sostanza: è confermato che il reddito per capita spagnolo è, da due anni a questa parte, superiore all’italiano.
Ieri ed oggi non ho letto i giornali italiani con particolare attenzione, ma non ricordo aver visto la notizia. Che sia per caso? Sono stato particolarmente distratto? Credo di no: classico caso di censura provincial-idiotesca, sospetto. Ma si vergognano mai? Una delle molte ragioni, assieme all’incompetenza degli alti papaveri romani in relazione a quelli madrileni, per cui la Spagna è un paese più avanzato dell’Italia.
Come l’ho scoperto? Non perché io frequenti quotidianamente il (sito del FMI), ma perché mi trovo a Madrid per lavoro ed ho notato la (notizia) in El Pais di oggi.
Mentre leggevo la notizia mi stavo recando ad una riunione di lavoro in compagnia di uno che faceva il ministro in un governo precedente. Alla riunione in questione partecipavano 3 altre persone di quelli che loro qui chiamano altos cargos, ed ovviamente la notizia ha generato venti minuti di conversazione sulla situazione italiana. Mi piacerebbe aver filmato le loro facce e le loro reazioni quando, tentando d’illustrare a costoro il problema “casta-paralisi governativa-sprechi ed inefficienze ministeriali” ho descritto gli emolumenti e le attività dei nostri politici e dei grandi funzionari dello stato romano. Di particolare interesse ho trovato le grida di sdegno a fronte del reddito del Direttore Generale del Tesoro, e del fatto che, apparentemente, il carico di DGT è compatibile con attività estere che possono generare reditti superiori agli 1.5 milioni di euro su base annua … l’analoga spagnola, degna economista con PhD da Minnesota anni 80, guadagna molto meno della meta’ dello stipendio ufficiale del DGT italiano (540mila euro, se non ricordo male) e non puo’ fare una lira una con altri lavori …
Il che mi ha fatto ovviamente venire in mente un’altra ragione per cui la Spagna è più avanzata dell’Italia e continuerà ad esserlo per lungo tempo, desaceleraciòn o no: la Casta non c’è, e l’alta dirigenza statale è non solo professionalizzata, ma si ricambia quasi totalmente ogni volta che la maggioranza cambia, se non ad ogni elezione. Ricambiare la classe politica frequentemente, e con loro chi controlla l’apparato dello stato è, forse, la riforma chiave. Senza di essa la decadenza continuerà. Mettiamocelo in testa. Ed è importantissimo che si tenga ben in mente questo aspetto: non solo i politici vanno ricambiati frequentemente, non solo i ministri ed i vice-ministri, ma anche i DG e VDG dei ministeri, i Segretari Generali, i Ragionieri Generali, i Presidenti di questa e di quell’altra Commissione permanente o Agenzia indipendente, e via elencando l’ovvio sino ai governatori delle regioni. Son quelle 5-10mila persone che costituiscono, tutte insieme, la Casta. Ricordiamocelo: non finisce tutto nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama, ci sono altri piani ed altri palazzi che andrebbero ripuliti sia Roma che nelle grandi città italiane.
Visto che sono a Madrid ed ho letto i giornali non posso non elencare almeno altre tre ragioni per cui la Spagna è un paese più avanzato dell’Italia. Le ho avute davanti negli ultimi tre giorni, anche se le conosco da due decenni, e vanno ricordate anche perché, forse, in Italia non vi è consapevolezza di questo.
Una stampa ed un settore dell’informazione che, seppur non raggiungano i livelli d’indipendenza e di professionalità degli USA, sono anni luce migliori dei loro analoghi italiani. Non v’è assolutamente confronto, né a livello di giornali quotidiani né, soprattutto, di radio e TV.
Una relazione fra classe politica e chiesa cattolica che è di reciproca indipendenza e rispetto, non di soggezione. Proprio in questi giorni la chiesa cattolica spagnola è all’attacco, sull’onda degli anatemi lanciati dal pastore tedesco che siede in Roma, contro aborto, matrimonio omosessuale, divorzio e quant’altro. È impressionante vedere come, sia PSOE che PP (anche se quest’ultimo è da sempre favorevole ad alcune delle richieste della chiesa) difendano la laicità dello stato e dibattano pubblicamente delle questioni senza soggezione alcuna alle richieste vescovili. Quando mi son svegliato stamane c’era in TV un dibattito fra commentatori giornalistici sulla questione: impossibile anche solo sognarsi una tale franchezza e libertà d’opinione nella TV italiana, sia essa di stato o di Berlusconi.
Ah, c’era la terza … la Signora chiama e perentoriamente dice che è ora di andare a cena con amigos y estudiantes. Ve la racconto un’altra volta o nei commenti, se ce ne saranno, perché richiede più di due righe. Si chiama, tanto per dare un’idea, classe dirigente …
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