La Pernigotti ha deciso di sospendere, almeno fino al prossimo 31 dicembre, la procedura di licenziamento dei 100 addetti dello stabilimento di Novi Ligure, aprendo allo stesso tempo con il Governo all’ipotesi di reindustrializzazione dello stabilimento.
È quanto si legge in una nota congiunta arrivata ieri da Palazzo Chigi e della proprietà turca dell’azienda, la famiglia Toksoz, dopo oltre due ore e mezzo di incontro. Inoltre si è deciso di nominare un soggetto terzo che verifichi, analizzi e valuti le opportunità produttive del sito italiano del gruppo.
L’impegno del gruppo turco a congelare l’annunciata procedura di chiusura dello storico stabilimento viene visto dai sindacati come “un primo passo nella giusta direzione” anche se la strada appare ancora lunga.
“La sospensione della procedura di licenziamento è sicuramente un segnale positivo, ma aspettiamo le prossime ore per valutare meglio il resto” ha detto Pietro Pellegrini della Uila-UIl.
Il gruppo turco, dal canto suo, farà richiesta di cassa integrazione per la reindustrializzazione – e non ristrutturazione come nell’ipotesi originaria – per garantire che i dipendenti abbiano un ammortizzatore sociale.
Da Palazzo Chigi fanno sapere che nei prossimi mesi l’esecutivo lavorerà a una norma salva Made in Italy, per vincolare in futuro i marchi storici italiani e le relative produzioni al territorio nel quale vengono realizzati.