L’ultima volta che aveva provato a entrare nella sede di Apple era stato riaccompagnato alla porta: ora il sindaco della cittadina di Cupertino, Barry Chang minaccia di punire la Mela con una nuova tassa comunale. Secondo il primo cittadino di una delle più note località della Silicon Valley, quella fondata da Steve Jobs, la prima azienda al mondo per capitalizzazione di borsa, non paga tasse sufficienti alla collettività per i disagi che crea. Ad esempio, il congestionamento del traffico causato dal via vai di auto dirette al quartier generale della Mela. Apple, però, è un brand talmente amato che il sindaco fatica a trovare supporto nella sua lotta.
Nonostante Cupertino sia culla di molte aziende dell’hi-tech, denuncia Chang, le infrastrutture e i trasporti della città sono imbarazzanti. Tempo fa il sindaco aveva proposto di imporre un pagamento da 100 milioni di dollari a Apple per finanziare alcune migliorie per la città, ma nessuno degli altri tre membri del consiglio sostenne la proposta. “I membri del consiglio non li vogliono offendere. Apple parla con loro e loro non votano contro Apple. Questo è un fatto”, racconta Chang al Guardian. Tra il 2012 e il 2013 sarebbero stati 9,2 milioni le tasse versate da Apple alla città, il 18% del budget complessivo. Chang, divenuto sindaco lo scorso dicembre, resta convinto che il contributo sia insufficiente; per questo è allo studio una tassa che colpisca le aziende con più di 100 dipendenti: mille dollari di imposte per ciascun lavoratore.
“Non mollerò. Alzare le tasse non è popolare, ma non ho paura. Siamo il centro della tecnologia e il nostro trasporto pubblico è vecchio e imbarazzante”, ha tuonato Chang, “e i politici non hanno spina dorsale. Si spaventano”.