I diplomatici dell’Unione Europea si incontreranno questa sera per vedere se sarà possibile concludere un accordo finale su un tetto al prezzo del petrolio russo, per limitare le esportazioni.
Il blocco è stato molto combattuto su quanto dovrebbe essere il prezzo massimo, che sarebbe stato implementato con il Gruppo dei Sette (G7). Paesi come la Polonia si sono opposti alla proposta del braccio esecutivo dell’Ue di fissare un limite di 65 dollari al barile, dicendo che la proposta è troppo generosa per la Russia. Altre nazioni, inclusa la Grecia, non vogliono scendere al di sotto di quel livello.
I diplomatici sono ottimisti sulla possibilità di finalizzare un accordo entro stasera; le negoziazioni dovrebbero rimanere caute in vista di un accordo sul prezzo massimo, che dovrebbe entrare in vigore il 5 dicembre 2022, quando prenderà il via il divieto dell’Ue sul greggio russo, e in vista della prossima riunione dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC+) e alleati il 4 dicembre 2022.
Lo scopo del prezzo massimo, proposto per la prima volta dagli Stati Uniti, è mantenere il flusso del petrolio russo così da limitare al contempo le entrate di Mosca. I critici dei livelli proposti finora sottolineano il fatto che Mosca sta già vendendo il suo petrolio con uno sconto, quindi un prezzo massimo a quel livello consentirebbe il business as usual.