Petrolio in calo stamani in apertura di contrattazioni sul mercato telematico asiatico, dopo aver chiuso ai massimi ieri a New York. Il Wti con consegna a maggio cala a a 86,40 dollari (-22 cent) e il Brent a 85,60 dollari (-28 cent).
Ieri, le quotazioni del greggio hanno raggiunto i massimi degli ultimi 17 mesi , spinte dal dato sull’occupazione Usa rilasciato lo scorso venerdì, che ha mostrato il maggior incremento mensile del numero di occupati degli ultimi tre anni. A incidere positivamente sono stati anche i dati positivi -provenienti sempre dagli Usa- relativi alle vendite di case e all’Ism servizi, che sono stati diffusi nella giornata di ieri.
In generale, il trend al rialzo è notevole se si considera che i futures quotati sul Nymex hanno lasciato la vecchia forchetta compresa tra gli 80 e gli 80 dollari il barile, attestandosi a un valore superiore dell’8% rispetto allo scorso 26 marzo.
Tuttavia, intervistato da MarktWatch, Tomokazu Amano, analista di Mitsubishi Corporation Futures, ha fatto notare che dopo il rally di ieri, sui mercati asiatici è tornata la cautela: questo, “perchè alcuni partecipanti temono che il forte balzo possa portare anche a un improvviso crollo dei prezzi”.
Hiroyuki Kikukawa, analista di Nihon Unicom, ha poi aggiunto: “Ritengo che assisteremo a un aggiustamento dei prezzi prima di assistere a un nuovo rialzo”. L’esperto ritiene infatti che i fondi di investimento, che detengono un grande numero di posizioni lungh, “avranno bisogno di liquidare prima tali posizioni, per finanziare una nuova ondata di acquisti”.
A questo punto, inoltre, a determinare il sentiment di mercato saranno i dati settimanali sulle scorte di petrolio degli Stati Uniti, che saranno diffuse nella giornata di domani dall’Eia.
Va detto comunque che le scorte siano risultate in continuo aumento nelle ultime nove settimane.