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(WSI) – Goldman Sachs torna con la sua previsione “catastrofista” sul prezzo del greggio. Gli analisti vedono a 105 dollari al barile con una “super-impennata” che forse durerà fino al 2009, a causa della scarsità dell’offerta rispetto alla domanda.
Già lo scorso marzo Goldman stimò che il greggio, quotato attualmente poco sopra i 61 dollari al barile, potrebbe raggiungere 105 dollari al barile nel futuro. Oggi la banca americana compie un passo avanti: ribadisce la stima e le assegna un’indicazione temporale, entro la quale l’impennata potrebbe verificarsi.
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Nella “migliore delle ipotesi,” gli analisti di goldman, fra cui Arjun Murti, stimano che il prezzo medio del greggio sarà di 68 dollari al barile nel 2006. “Non siamo d’accordo con l’opinione prevalente che le quotazioni del greggio abbiano raggiunto i massimi nel 2005,” hanno scritto gli analisti in un rapporto inviato ieri ai clienti.
Mercantile Exchange sono balzati del 50 percento negli ultimi 12 mesi, spinti dalla “perdurante domanda energetica, dalla fiacca crescita dell’offerta e dalla inesistente capacità inutilizzata,” hanno indicato gli analisti. Il loro rapporto cita “l’ostacolo apparentemente insormontabile” di aumentare la capacità petrolifera in maniera tempestiva da parte dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, come motivo che “ci rende così certi di essere in una fase di ‘super-impennata’ del mercato energetico”.
Le azioni del settore petrolifero e del gas potrebbero offrire rendimenti del 60 percento, via via che i prezzi delle materie prime salgono verso i loro massimi, ha scritto murti. I titoli azionari consigliati da goldman includono quelli di Exxon Mobil Corp., Murphy Oil corp., Suncor Energy inc. e Encana corp.
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