ROMA (WSI) – I prezzi del petrolio torneranno a salire nel 2017, raggiungendo quota $80 al barile grazie al calo della produzione in alcune aree e alla crescita della domanda globale. E’ quanto ha affermato Fatih Birol, capo dell’International Energy Agency (l’Agenzia internazionale dell’energia), nel rilasciare un’intervista al Wall Street Journal. I commenti di Birol hanno ribadito le previsioni che l’agenzia aveva reso noto lo scorso mese.
Secondo Birol, prezzi a $50 al barile o a prezzi inferiori “non sono sostenibili” ma, nonostante ciò, le quotazioni del greggio rimarranno sotto pressione, a causa delle scorte di petrolio crude che rimangono a livelli record, e che alla fine di settembre si sono attestate a quasi tre miliardi di barili, una quantità equivalente a quanto viene consumato a livello globale in un mese. Il numero uno dell’IEA ha continuato:
“Il 2016 sarà un anno in cui avremo un bel po’ di petrolio sul mercato. (Ma) dopo…prevediamo di assistere a una pressione al rialzo sui prezzi”.
I commenti di Birol arrivano a pochi giorni dalla riunione dell’Opec, a Vienna, alla fine di questa settimana. Il cartello dei paesi esportatori di petrolio ha deciso lo scorso anno di mantenere il livello di produzione elevato nonostante il calo dei prezzi, e al momento produce al di sopra della soglia di 30 milioni di barili al giorno. Non si prevede alcun cambiamento di strategia nel meeting di questa settimana.