Il cartello allargato dei Paesi esportatori di petrolo Opec+ ha deciso di mantenere inalterata la traiettoria di aumenti graduali nell’offerta di greggio, ad un ritmo di 400mila barili al giorno per il mese di dicembre. L’obiettivo dichiarato dal gruppo è di “garantire un mercato petrolifero stabile ed equilibrato e l’approvvigionamento efficiente e sicuro” e allo stesso tempo di “fornire chiarezza al mercato” in un momento caratterizzato da “un’estrema volatilità e instabilità” ed a “continuare ad adottare l’approccio proattivo e trasparente che ha garantito stabilità ai mercati petroliferi”.
Nei fatti, però, la decisione delude le aspettative dei grandi Paesi importatori di greggio, come l’India, che in questo momento stanno soffrendo un forte rincaro dei prezzi energetici. Anche gli Stati Uniti avevano invocato un ulteriore aumento dell’offerta sui mercati petroliferi, che è rimasto inascoltato. Il presidente americano Joe Biden aveva annunciato, questa settimana, che avrebbe esercitato un’azione di rappresaglia nel caso in cui l’Opec+ fosse rimasto saldo sulla sua rotta a 400mila barili – non aveva fornito dettagli, però, su quali provvedimenti sarebbero stato adottati. Per il momento l’amministrazione Usa non ha commentato la decisione del cartello.
Il prezzo del barile Wti cresce, alle ore 17 e 40 italiane dello 0,16% a 80,58 dollari, il Brent avanza di un più ampio 0,54% a 82,43 dollari al barile.
“La produzione sarà aumentata di 400.000 (barili al giorno) ogni mese, e sottolineo ogni mese, fino alla fine del 2022”, ha dichiarato in una conferenza stampa il ministro dell’energia russo Alexander Novak, “oggi la decisione è stata ribadita per mantenere i parametri attuali che sono stati decisi in precedenza”.
“Da agosto ad oggi, abbiamo aggiunto 2 milioni di barili di produzione supplementare al mercato”, ha detto Novak rispondendo a una domanda sul mancato aumento nel ritmo dell’offerta aggiuntiva, “come previsto, stiamo dando al mercato sempre più volume, dato che si sta riprendendo, allo stesso tempo vediamo anche che c’è un calo stagionale della domanda nel quarto e nel primo trimestre dell’anno, e anche ci sono alcuni segnali come una diminuzione della domanda di prodotti petroliferi nell’Ue in ottobre.” Questi effetti sulla domanda sottolineano il fatto che il mercato petrolifero “è ancora sotto la pressione della variante delta del Covid, e a causa del mantenimento di varie limitazioni e misure Covid in alcuni paesi”, ha affermato il ministro russo.
La prossima riunione dell’Opec+ è attesa per il 2 dicembre.