Nuovo crollo nella giornata di ieri per il petrolio che segna -6% a 60,8 dollari, in scia all’intensificarsi dei timori sulla domanda legati alle nuove misure di contenimento in Europa e all’aumento dei contagi in alcuni paesi emergenti, tra i quali l’India (terzo consumatore mondiale).
Stamani è in atto un rimbalzo in scia della notizia del blocco del canale di Suez, una delle rotte commerciali più trafficate al mondo, a causa di una gigantesca portacontainer che si è arenata.
I rimorchiatori sono accorsi subito sul luogo dell’incidente e sono all’opera ma i n poche ore si è creato un ingorgo lungo decine di chilometri con molte navi bloccate in attesa di transitare. Così gli analisti di MPS Capital Service secondo cui non riesce a influire sulle quotazioni del greggio neanche il rialzo delle scorte private USA.
Un riflesso della debolezza attuale della domanda lo si può vedere dalla curva del Brent sul tratto ad un mese, tornata in contango per la prima volta da gennaio.
Petrolio, cosa farà l’Opec
Gli esperti sottolineano che sembra molto probabile che, alla luce dell’andamento recente della domanda, l’OPEC+ il prossimo primo aprile possa optare per rinviare ulteriormente l’aumento della produzione.
Gli esperti tratteggiano un contesto di mercato in cui i timori relativi all’approvvigionamento dei vaccini ed al rafforzamento, soprattutto in Europa, delle misure di lockdown hanno continuato a pesare sul sentiment del mercato, portando ad un nuovo crollo delle quotazioni petrolifere.
Il rientro dagli eccessi in atto ha riportato ad una classica situazione di risk-off, stravolgendo un po’ le correlazioni viste nelle ultime settimane, con le borse che sono scese in un contesto di tassi governativi in calo ed un dollaro che si conferma in rafforzamento generalizzato. Il movimento evidenzia come il mercato abbia ormai prezzato gran parte delle buone notizie (e.g. piano USA) e quindi qualsiasi notizia negativa si traduce in un buon alibi per le prese di profitto.