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Petrolio: Opec+ estende i tagli fino a fine 2025. Obiettivo: tenere alti i prezzi

I Paesi dell’Opec+ hanno deciso di estendere gli attuali tagli alla produzione del petrolio, che ammontano a circa due milioni di barili al giorno, fino alla fine del 2025. La mossa era ampiamente prevista dagli analisti e dai delegati dell’OPEC+, che prima dell’incontro avevano anticipato un estensione dei tagli esistenti.

Obiettivo tagli

Obiettivo dei tagli è sostenere le quotazioni tra la crescita tiepida della domanda, alti tassi di interesse e aumento della produzione non Opec, anche da parte dei produttori statunitensi di petrolio di scisto.

Tutto questo mentre i sauditi hanno bisogno di prezzi del petrolio più alti per finanziare gli ambiziosi piani del principe ereditario Mohammed bin Salman di diversificare l’economia del paese dalle esportazioni di combustibili fossili. Un aumento dei prezzi del petrolio aiuta inoltre la Russia a mantenere la crescita economica e la stabilità mentre continua la guerra contro l’Ucraina.

Produzione giornaliera

Secondo una tabella pubblicata dal Segretariato dell’OPEC, il prossimo anno la coalizione produrrà complessivamente 39,725 milioni di barili al giorno. La cifra indica i livelli di produzione richiesti ai singoli membri prima di applicare qualsiasi aggiustamento aggiuntivo della produzione e tiene conto dell’uscita dal gruppo dell’Angola, membro OPEC di lunga data, avvenuta all’inizio di gennaio.

Questa strategia, avviata alla fine del 2022 in risposta al calo dei prezzi, è stata pensata per giocare sulla scarsità dell’offerta e rilanciare i prezzi. Oltre a questa estensione, l’Opec+ ha deciso di aumentare l’obiettivo di produzione degli Emirati Arabi Uniti di 300.000 barili al giorno. Abu Dhabi è uno dei Paesi che ha accettato di chiudre ulteriormente i rubinetti, su richiesta dell’Arabia Saudita.

Quotazioni

Negli ultimi giorni i prezzi del greggio Brent sono stati scambiati vicino agli 80 dollari al barile, al di sotto di quanto necessario a molti membri dell’OPEC+ per mettere in equilibrio i loro bilanci.

Nemmeno la guerra a Gaza, gli attacchi alla navigazione nel Mar Rosso da parte degli Houthi in Yemen, gli attacchi ucraini alle raffinerie russe hanno spinto i prezzi verso i 100 dollari al barile, raggiunti l’ultima volta nel settembre 2022.

Opec +

Opec+ è l’alleanza di paesi produttoriche dal 2016 ha superato l’originale formato Opec includendo dieci nuovi paesi tra cui Russia, Kazakhstan e Messico accanto ad Arabia Saudita, altri stati della penisola arabica, Algeria, Nigeria, Venezuela e altri. I 24 paesi, nel complesso, controllano oltre la metà della produzione mondiale di greggio e circa il 90% delle riserve note.

Gas: in salita accordo Russia-Cina

Nel frattempo, sembra tutto in salita l’accordo tra Russia e Cina per la costruzione del gasdotto Power of Siberia-2, che dovrebbe trasportare 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dalla regione di Yamal, nel nord della Russia, alla Cina attraverso la Mongolia.

Il negoziato-  secondo quanto riporta il Financial Times, che cita fonti vicine alle trattative – si sarebbe arenato a causa di quelle che Mosca considera le irragionevoli richieste di Pechino sui livelli di prezzo e di fornitura.
Secondo il quotidiano della City, la Cina avrebbe chiesto di pagare prezzi vicini a quelli della Russia, fortemente sovvenzionati, e si sarebbe impegnata ad acquistare solo una piccola frazione della capacità annuale di 50 miliardi di metri cubi di gas prevista dal gasdotto.