Petrolio: Opec non aumenta la produzione. Cosa succederà nei prossimi mesi
Nei giorni scorsi il petrolio grezzo Brent ha raggiunto il massimo da quattro mesi a questa parte salendo sopra i 70 dollari, mentre il petrolio grezzo WTI ha raggiunto il suo livello più alto da ottobre 2018. Il cartello dei produttori OPEC+ mantiene la stretta nella produzione ma stima la ripresa della domanda globale, grazie alle campagne vaccinali che sostengono una maggiore mobilità.
Petrolio, la decisione Opec
L’OPEC in particolare ha deciso di rinviare per il petrolio l’aumento produttivo oltre ai già concordati 0,8 milioni di barili/giorno per luglio ma prevede un notevole salto medio di 6 milioni di barili/giorno nella domanda di petrolio entro la fine del 2021. Senza ulteriori aumenti di produzione oltre luglio, il gruppo si aspetta un aumento della domanda globale entro dicembre per quasi 100 milioni di barili/giorno che potrebbe innescare un deficit giornaliero di 2,3 milioni di barili/giorno.
Cosa si attendono gli analisti
Il modo in cui il gruppo e i produttori non-OPEC risponderanno al crescente deficit determinerà fino a che punto il petrolio grezzo potrà salire nei prossimi mesi come afferma Ole Hansen Head of Commodity strategy per BG Saxo.
In assenza di azioni, il prezzo del grezzo Brent potrebbe raggiungere gli 80$/b prima della fine dell’anno, ma, come sempre, molti sviluppi potrebbero rovinare questa previsione.
Il più importante di questi sviluppi è la prospettiva di ulteriori barili dall’OPEC o dall’Iran, se si dovesse raggiungere un accordo nucleare, e non ultimo il prolungato (o nuovo) blocco di Covid-19, specialmente in Asia. Va poi ricordato che numerose compagnie petrolifere sono ora vincolate dagli investitori di Wall Street che richiedono azioni per combattere il cambiamento climatico e anche per questo non si affrettano ad aumentare la produzione per inseguire l’aumento dei prezzi.
Non pensiamo che il prezzo del petrolio possa salire fino a 80$/b, ma avendo superato i 70$, la prossima tappa, intorno ai 72$, determinerebbe se il Brent ha abbastanza slancio per sfidare la tendenza al ribasso di tredici anni dal picco del 2008, intorno ai 78$. Tuttavia, vedremmo un movimento di questa portata come un superamento che alla fine potrebbe rivelarsi di breve durata.
Sull’andamento del prezzo del petrolio e dell’oro si sono espressi ieri anche gli analisti di Mps Capital Services e quelli di eToro. Leggi le loro previsioni sulle principali materie prime.
Per quanto riguarda il Brent, salito al massimo del 2019 durante la scorsa settimana, è stata superata la resistenza statica collocata a 71,75: “un segnale che tecnicamente aprirebbe lo spazio per una salita verso 75, a meno che non ci sia un rapido ritorno al di sotto della chiusura di questo venerdì”, ha affermato Mps Capital Services. “In tal caso potrebbe essersi trattato di una «falsa rottura rialzista» che potrebbe essere seguita da rapide prese di profitto”.
Sul WTI eToro afferma, invece, che “il supporto principale resta in area 64 dollari ma solo una discesa sotto area 60 indebolirebbe significativamente il quadro l’attuale quadro tecnico rialzista”.