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Petrolio: proseguono le vendite, fin dove possono arrivare i prezzi

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Proseguono le vendite del petrolio, dopo un’ottava di forti cali. Il Wti americano con consegna ad aprile indietreggia dello 0,42% e si porta a 61,16 dollari al barile, mentre il Brent quotato a Londra perde lo 0,59% a 64,15 dollari.

Petrolio, prezzi in calo su timori calo domanda

La scorsa settimana il Brent (-6,8%) è stato oggetto di forti prese di profitto (peggior calo settimanale da ottobre) a causa di una serie di fattori sia fondamentali che tecnici.

Sul fronte dei fondamentali, crescono i timori sulla domanda provocati dal rallentamento delle campagne di vaccinazione in Europa e dal rafforzamento del dollaro.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici,  fanno notare gli analisti di MPS Capital Services , la causa è riconducibile ad “un’elevata presenza di speculatori netti lunghi e situazione di forte ipercomprato tecnico”.

In particolare, le posizioni nette lunghe sul WTI sono ai massimi da luglio 2018, mentre sul Brent si collocano poco sotto i massimi da un anno.

“La scorsa settimana sono giunte vendite importanti sul Brent con le quotazioni che hanno rotto al ribasso la trendline rialzista che partiva dallo scorso novembre (linea rossa tratteggiata grafico daily). Grazie al rimbalzo di venerdì scorso il Brent è però riuscito a chiudere al di sopra del supporto statico collocato a 63,33, negando un ulteriore segnale di debolezza di breve periodo” si legge in un report.
“Qualora questa settimana chiudesse sotto tale livello, le quotazioni potrebbero scivolare verso i supporti successivi (è presente un supporto dinamico a 58,98, Trender Weekly, e una trendline rialzista di breve termine che passa poco sotto 60).

Settimana nera per le materie prime

Ma quella passata è stata una settimana nera non solo per il greggio. Tutte le materie prime hanno segnato un forte calo: l’indice generale Bloomberg Commodity Index ha perso l’1,7%, risentendo negativamente della forte debolezza del comparto energetico (-5.9%).

Allo stesso tempo, fanno notare gli analisti di MPS Capital Services, si è assistito ad una “riduzione marcata il posizionamento netto lungo sul rame, sceso al minimo dallo scorso luglio. In aumento il netto lungo sull’oro dopo aver toccato il minimo dal maggio 2019 nella settimana precedente”.