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Petrolio resta sui massimi da tre anni, mentre attende decisione Opec+

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In lieve rialzo i prezzi del petrolio mentre l’attenzione degli operatori resta rivolta alla riunione OPEC+, che dovrebbe proseguire oggi pomeriggio dopo che a sorpresa venerdì i produttori non sono riusciti a giungere ad un accordo a causa delle richieste, ritenute inaccettabili, da parte degli Emirati.

Ad eccezione di tale Paese, infatti, tutti gli altri 22 produttori sono a favore di un riduzione dei tagli da 400.000 b/g a partire da agosto ed all’estensione dell’accordo da aprile 2022 fino a fine anno.

Gli Emirati si oppongono ad entrambe le proposte, rivendicando la necessità di ottenere una revisione del mese di riferimento utilizzato come base di partenza per determinare l’ammontare dei tagli (questo consentirebbe agli Emirati di aumentare la produzione di 700.000 b/g, ma penalizzerebbe altri membri).

Petrolio: le stime degli analisti

Intanto Wti agosto allunga a 75,3 dollari al barile, il Brent settembre sale a 76,3 dollari al barile, in prossimità dei massimi dal 2018.

Con lo stop alle restrizioni legate al Covid, rileva il Credit Agricole in un report, “si registra una ripresa della domanda di petrolio nei paesi dell’Ocse. Anche la situazione nel settore del trasporto aereo sta migliorando”.

Il mercato petrolifero, in questo momento, osservano gli analisti della banca francese, si trova a dover gestire una domanda che accelera e un’offerta che resta controllata dall’Opec+. Ciò ha provocato un aumento dell’andamento del prezzo del petrolio dallo scorso aprile.

Credit Agricole punta su un prezzo intorno ai 69 dollari al barile per il secondo semestre del 2021, 66 dollari al barile per il primo semestre del 2022 e 61 dollari per il secondo semestre del 2022. Ma c’è chi vede il greggio ben oltre questi livelli, fino a 100 dollari al barile.