L’Arabia Saudita è determinata a mantenere i prezzi del petrolio intorno ai livelli attuali ma la chiusura completa dei rubinetti da parte del Veezuela, che già ha tagliato pesantemente la produzione, potrebbe spingere le quotazioni del petrolio fino a $ 100 al barile. Sono le previsioni di Bob Parker, strategist di Quilvest Wealth Management, che in un’intervista alla CNBC ha detto:
“Penso che l’Arabia Saudita, così come il resto dei membri dell’OPEC e la Russia abbiano raggiunto il loro obiettivo di eliminare l’eccesso di produzione nel mercato petrolifero”, ha detto Parker, specificando che gli stessi produttori vogliono invece evitare un picco nei prezzi del petrolio verso $ 100 al barile, “perché questo porterebbe poi a una crisi globale generalizzata “.
I prezzi del mercato petrolifero sono in costante aumento dallo scorso anno con il Brent che è salito ai massimi di $ 80 al barile all’inizio di questo mese. Una ripresa dei prezzi è stata in gran parte determinata da tagli alla produzione guidati dall’OPEC e da una forte domanda globale. Tuttavia, più recentemente, i futures del greggio sono tornati a scendere tra i timori di un mercato sovralimentato.
Questa mattina i contratti sul greggio Wti con scadenza a luglio cedono ancora l’1,43% a 66,80 dollari al barile dopo i calo di venerdì e la giornata festiva di ieri sul mercato di New York. Recupera invece il Brent (+0,3%) a 75,53 dollari. Ad incidere ancora le valutazioni dei paesi produttori di aver sufficientemente bilanciato la produzione