(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro ieri si è assistito ad un calo dei tassi su tutta la curva ed in particolare sul tratto decennale a causa principalmente di una fuga verso la qualità da parte degli investitori.
Si è registrato un rialzo degli spread sui periferici con quello Italia-Germania salito oltre i 180pb sul tratto decennale. Il Cancelliere Merkel ed il presidente francese Sarkozy in una lettera congiunta a Barroso hanno evidenziato la necessità di introdurre maggiori controlli sui Cds e sulle vendite allo scoperto.
Secondo la lettera la Commissione dovrebbe considerare la possibilità di proibire a livello europeo le vendite allo scoperto naked su tutte o alcune azioni e sui titoli di stato e Cds.
In Germania oggi si terrà una conferenza del partito di maggioranza sulla crisi a cui parteciperanno anche Weber e la Merkel.
Intanto i ministri delle finanze riuniti a Lussemburgo ieri si sono accordati ad un rafforzamento dei poteri di controllo a Eurostat sui conti pubblici nazionali al fine di evitare la falsificazione dei dati così come successe in Grecia.
Eurostat potrà controllare non solo i numeri relativi alla politica di bilancio nazionale, ma anche di alcuni organismi pubblici come quelli che gestiscono la previdenza sociale e la finanza pubblica a livello regionale.
Sul fronte emissioni oggi in Germania avremo il 2 anni fino a 6 Mld€ ed il titolo indicizzato all’inflazione per 1Mld€, mentre in Portogallo sarà offerto il titolo a 10 anni per 1-1,5 Mld€.
Continuano i buoni dati macro tedeschi. Ad aprile la produzione industriale è salita del 13,3% a/a da 9%, grazie soprattutto ad un rialzo del comparto energetico e beni intermedi.
Negli Usa i tassi di mercato sono saliti sulla scia del rialzo nel finale dei listini azionari e della debole domanda straniera sul titolo governativo a 3 anni in asta per 36Mld$.
Sebbene il rapporto tra domanda ed offerta sia stato pari a 3,23 (superiore alla media di 3,03 delle ultime 10 aste), l’ammontare acquistato dagli indirect bidder (categoria nelle quali rientrano anche le banche centrali straniere) si è attestato al 46,7%, al di sotto del 53,9% medio.
L’indice S&P500 ha guadagnato oltre l’1% con un rally nel finale dopo una sessione incerta. I settori migliori sono stati quelli legati alle commodity, i finanziari e le telecomunicazioni.
Ieri il presidente della Fed di Kansas City, Hoenig, ha ripetuto la propria richiesta di portare il tasso di riferimento all’1% entro fine settembre. Secondo lui l’economia Usa si trova in una fase di recupero modesto, ma sostenuto, pertanto occorre cominciare a normalizzare la politica monetaria. Nel corso del 2010 Hoenig ha sempre votato contro l’idea di mantenere i tassi bassi per un esteso periodo di tempo.
Di parere contrario Evans, presidente della Fed di Chicago, secondo cui l’elevata disoccupazione e la bassa inflazione giustificano l’attuale livello molto basso dei tassi. Oggi sono attesi due discorsi di Bernanke, di cui uno alla Camera, la pubblicazione del Beige Book e l’asta sul decennale per 21Mld$.
Durante la notte il Fmi ha dichiarato che i rischi sull’economia globale sono aumentati significativamente in seguito alla crisi europea. Il recupero globale finora è stato guidato dall’area asiatica.
Valute: l’euro/dollaro resta in prossimità dei minimi dal 2006 al di sotto di soglia 1,20. Per oggi la resistenza più vicina si colloca a 1,2010, mentre l’area di supporto in prossimità di 1,1875-1,19.
Segnaliamo il probabile ennesimo intervento della banca centrale svizzera (SNB) per indebolire la propria valuta dopo che il franco aveva toccato il nuovo record storico vs euro. La SNB non ha confermato la notizia.
Tale intervento ha contribuito anche a far rafforzare temporaneamente l’euro vs dollaro ieri pomeriggio. Bassa volatilità per lo yen durante la notte nonostante il calo della borsa giapponese. Verso dollaro il cross si colloca poco al di sopra del supporto 91, con il successivo collocato a 89. Verso euro resta compreso tra il supporto 108 e la resistenza 110,30.
Materie Prime: recuperano la maggior parte delle commodity all’interno dell’indice Gsci con i rialzi più marcati tra i metalli industriali. Tra gli energetici rimbalza lievemente il greggio Wti (+0,8%) mentre storna il gas naturale (-2,2%). Ancora sugli scudi i metalli preziosi con l’oro che ha segnato un nuovo record storico oltre i 1250$/oncia.
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