Nei prossimi anni, anche in Italia, la pianificazione previdenziale avrà un’importanza fondamentale dal momento che i tassi di sostituzione della pensione pubblica andranno a ridursi. Questo, in parole più semplici, significa che se il pensionato di oggi può contare su una pensione di primo pilastro pari al 92% del suo reddito lavorativo, entro il 2050 si potrà scendere al 60% circa, come affermato già alcuni anni fa dall’allora presidente dell’Inps, Tito Boeri.
Per mantenere intatto il proprio stile di vita, dunque, i giovani di oggi avranno bisogno di pensare quanto prima al risparmio previdenziale. Il portale specializzato in finanza personale SmartAsset ha riassunto i target ideali per la pianificazione previdenziale, per ciascuna fascia d’età, facendo riferimento a tre importanti attori della gestione patrimoniale: Fidelity, T. Rowe Price e JP Morgan AM. Questi benchmark sono solo stime, “ma possono aiutare a tracciare i progressi fatti o lanciare un campanello d’allarme”. Naturalmente, un consiglio qualificato su misura potrà dare un’interpretazione più precisa.
Gli obiettivi previdenziali entro i 30 anni
Prima dei trent’anni la gran parte delle energie viene investita nella conquista di una posizione lavorativa in linea con le proprie aspettative. E’ il primo passo, ma prima di entrare nella terza decade della propria vita è importante acquisire la consapevolezza che prima si inizia a risparmiare, più si potrà beneficiare dell’accumulo degli interessi prodotti dai propri investimenti. “Un venticinquenne che inizia a investire un importo regolare ma piccolo, attraverso il mercato azionario o un conto pensionistico” avrebbe un notevole vantaggio rispetto a “un 35enne che ha appena iniziato ad investire”, con ben 10 anni di interessi maturati in più. Nell’ordine, gli esperti suggeriscono di costruire un cuscinetto in liquidità pari circa a sei mesi di spese e, in seguito di iniziare a mettere da parte denaro per la pensione. I punti di riferimento ideali delle tre istituzioni per il risparmio previdenziale entro i 30 anni sono i seguenti, per il risparmiatore americano (sui cui, però, gravano meno contributi obbligatori rispetto a quanto avviene in Italia):
- Fidelity Investments Benchmark: L’equivalente di un anno del proprio salario iniziale
- J.P. Morgan Asset Management Benchmark: l’80% del reddito annuo
- Rowe Price Benchmark: il 50% del reddito annuo
Gli obiettivi previdenziali entro i 40 anni
Nel decennio dei trent’anni l’approccio all’investimento dovrebbe mantenersi dinamico, includendo una componente azionaria consistente. Il tempo a disposizione per poter riassorbire un’eventuale crollo dei mercati, infatti, è ancora ampio. E’ anche la fase in cui un’assicurazione temporanea sulla vita potrà mettere al riparo la propria famiglia dalle conseguenze di una scomparsa prematura. A fronte del pagamento di un premio, i propri figli potrebbero avere a disposizione la sicurezza, ad esempio, di potersi permettere gli studi. Per quanto riguarda il risparmio previdenziale i target suggeriti, entro i 40 anni, sono i seguenti:
- Fidelity Investments Benchmark: 3 volte il salario iniziale annuo
- J.P. Morgan Asset Management Benchmark: 1,7 volte il salario
- T. Rowe Price Benchmark: da 1,5 a 2,5 voltre il salario annuo
Gli obiettivi previdenziali entro i 50 anni
Il bilanciamento del portafoglio, dopo i 40 anni, potrà iniziare a farsi più prudente, per minimizzare il rischio di una perdita in un’età già più vicina a quella del pensionamento. Si suggerisce, quindi di optare per classi di attività meno volatili, riducendo la componente azionaria. I contributi versati a strumenti di previdenza complementare, nel frattempo, dovrebbero iniziare a farsi più sostanziosi. Ecco i punti di riferimento per l’accumulo entro i 50 anni (che possono essere più elevati per i soggetti particolarmente facoltosi):
- Fidelity Investments Benchmark: 6 volte il salario iniziale annuale
- J.P. Morgan Asset Management Benchmark: 3 volte il salario annuale
- T. Rowe Price Benchmark: da 3,5 a 6 volte il salario annuale
Gli obiettivi previdenziali entro i 60 anni
Avvicinandosi ai sessant’anni le domande da porsi dovrebbero iniziare ad evolvere. Da “quanto devo risparmiare?” a “Come posso far durare i miei risparmi?”. Con l’aspettativa di vita in aumento si dovrebbe pianificare per almeno altri 20 anni di vita, a questo punto del proprio percorso. SmartAsset suggerisce di ripagare il debito residuo in questa fase e in quella successiva ai 60 anni. Ecco i target:
- Fidelity Investments Benchmark: 8 volte il salario annuo per arrivare a 10 entro i 67 anni
- J.P. Morgan Asset Management Benchmark: 5,2 volte il salario annuo per raggiungere le 6,8 entro i 65 anni
- T. Rowe Price Benchmark: da 6 a 11 volte il salario annuo – è una disparità che la società giustifica sulla base di alcune variabili individuali, come il fatto essere o meno sposati