“Mantenere le promesse è ritenuta in generale una buona idea, ma non quando la promessa appare irrealistica”, come nel caso del taglio delle tasse promesso “con gran fanfara” dal premier Berlusconi.
Lo rileva il Wall Street Journal Europe nell’osservatorio ‘breakingviews’, sottolineando come “sembra che non ci sia molto spazio per questi tagli” stante l’alto livello del debito che affligge l’Italia e nelle more di dover rispettare il tetto del 3% del deficit-pil stabilito dal Trattato di Maastricht. “Tagliare le tasse – osserva ancora il quotidiano – va benissimo in teoria, ma allora va tagliata anche la spesa. I dettagli del piano di Berlusconi non sono ancora chiari ma certamente dovrà arrabattarsi per finanziare un taglio fiscale dei redditi che costerà circa 12 miliardi di euro nel 2005”.
“In realtà – aggiunge il quotidiano – Berlusconi può sperare che il piano si spesi parzialmente da solo, grazie alla crescita dei consumi. Ma l’impatto dei tagli fiscali non è facilmente prevedibile”. “Il rischio può essere – conclude il quotidiano – che i tagli alla spesa e una maggiore crescita economica non riescano a coprire i costi della riduzione fiscale. Sarebbe un problema, stante il livello del debito italiano al 106% del pil e un deficit che si è riuscito a tenere sotto i parametri di Maastricht grazie al ricorso a misure eccezionali come il condono fiscale”.