Piazza Affari resta sostanzialmente ferma a metà seduta, come del resto ha fatto fin dall’inizio della mattinata.
Il Mibtel segna +0,36%, il Mib30 +0,57% a 36.452 punti, e spinge in direzione del primo livello di resistenza situato un po’ oltre, a 38.450.
Secondo un operatore di mercato potrebbe arrivare in quell’area nell’arco dei prossimi quattro o cinque giorni (Vedi Piazza Affari: cosa aspettarsi nella giornata di oggi).
Il Midex è a +0,28% mentre il Numtel, unico tra i principali indici, accusa un calo dell’1,07% e si pone di nuovo al di sotto dei 3.000 punti, a 2.957 punti.
Il mercato è sospeso tra la chiusura positiva di Wall Street alla vigilia con un Nasdaq molto vivace, e il ripiegamento, oggi, dei future sui principali indici USA. Ne risentono anche le piazze europee (Vedi Borse UE incerte in attesa di Wall Street)
Gli investitori e gli analisti confidano in un nuovo taglio dei tassi di interesse americani la prossima settimana, quando si riunirà la Federal Reserve, in modo da offrire un ulteriore puntello all’economia in rallentamento che provoca l’allarme profitti delle società.
Oggi per esempio sono arrivati i dati dell’americana Micron Technologies, produttrice di semiconduttori, che a fine maggio 2001 ha accusato una perdita netta di $313,4 milioni, contro un utile netto di $274,8 milioni un anno prima.
Per ora la notizia non disturba STMicroelectronics, società italo-francese produttrice di semiconduttori. Il titolo infatto è impegnato a recuperare rispetto ai ribassi dei giorni scorsi, e guadagna il 2,48% a €36,80.
Oggi recuperano i telefonici. In particolare TIM (+1,48% a €5,91) che, secondo l’analista di una primaria Sim ha ancora grandi orizzonti davanti (Vedi Piazza Affari: TIM, obiettivo quota €8).
Se si esclude il ramo dei tecnologici, che come testimonia il Numtel va giù, il resto della triade tmt (tecnologici, media, telefonici) è in effetti in grande spolvero. Infatti anche gli editoriali sono molto vivaci: Mediaset segna +2,12% a €10,22.
Secondo il Financial Times il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi starebbe valutando la possibilita’ di nominare ai vertici Fininvest tre figure indipendenti, scelte in una short list di 15, per risolvere la questione del conflitto di interessi.
Sempre negli editoriali L’Espresso segna +2,09% a €4,40; appena sopra la parità Seat Pagine Gialle, in crescita dello 0,08% a €1,22.
Forti prese di beneficio su Bipop Carire (-2,11% a €4,60. La stampa italiana ha rilanciato indiscrezioni peraltro già raccolte in precedenza da Wall Street Italia (Vedi sezione RUMORS che si trova sul menu in cima alla pagina) secondo le quali per la controllata Azimut messa in vendita da Bipop Credit Suisse First Boston avrebbe offerto $1 miliardo circa. (Vedi Piazza Affari: Bipop Carire la peggiore del Mib30).
Al contrario di Bipop, gli altri titoli del risparmio gestito guadagnano decisamente terreno: Fideuram +1,32% a €11,43; Mediolanum +0,52% a €12,30.
Bene ENI (+0,76% a €14,76) sulle attese per la maxi commessa da $1 miliardo in Iran.
In calo sia Edison (-1,07% a €10,29) sia Montedison (-0,07% a €2,70); i titoli sono al centro di voci di mercato che riguardano la strategia della francese Edf (Vedi sezione RUMORS che si trova sul menu in cima alla pagina).
Sul Nuovo Mercato cede terreno Tiscali (-4,75% a €10,95, che oggi è stato anche downgradato e che non sta trovando soddisfazione dalla quotazione sul Nouveau Marchè francese (Vedi Piazza Affari: Tiscali, tensioni per il lock up e Piazza Affari: upgradings e downgradings/2).
In ribasso anche Freedomland (-1,07% a €16,24 e Eplanet, in calo dell’1,86% a €16,12 (Vedi Net tv: il destino di Freedomland e Eplanet).
Male la matricola Biesse, che sta cedendo lo 0,67% a €8,94. La società costruttrice di macchine utensili, di macchine o di parti di macchine per la lavorazione del legno e dei suoi derivati, ha debuttato oggi a €9 nel segmento Star.