Travolta dal Nasdaq: la Borsa di Milano barcolla come se avesse preso uno schiaffone, ma del resto il -5,81% lasciato sul terreno dalla Piazza telematica di New York è davvero l’equivalente di un terremoto. Si tratta dell’ottava peggiore caduta dell’indice.
Il mercato italiano, al pari e anzi peggio di quelli europei, si fa trovare indifeso e mostra il fianco alle ondate di vendite che fin dall’apertura si stanno abbattendo sui titoli tecnologici, delle telecomunicazioni, dei media.
Il primo Mibtel segna -1,82%; per il Mib30 il calo è dell’1,84%.
Tra i titoli che soffrono di più: Tim cede il 2,74% a 12,21 euro (un euro vale 1936,27 lire); Telecom -2,49% a 14,49 euro; Tecnost -4,19% a 3,66 euro; e poi ancora Olivetti -4,90% a 3,49%.
C’è Mediaset che scende del 4,84% a 17,10 euro, ma arretra vistosamente anche Seat PG: -4,08% a 5,05 euro. Anche tra i bancari sono penalizzati quei titoli che più di altri hanno un orientamento spiccato verso Internet. E’ il caso di Bipop Carire, che cede il 5,66% e torna sotto i 100 euro a 99,20.