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PIAZZA AFFARI CHIUDE SEDUTA DI ORDINARIO RIBASSO

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A Piazza Affari si è conclusa una seduta di ordinario ribasso, con attività molto ridotta, la stessa volatilità delle ultime settimane, più un pizzico di clima pre-festivo che ha pervaso le contrattazioni sebbene sia previsto che domani la Borsa rimanga comunque aperta.

Il mercato è risultato depresso anche per l’assenza di spunti positivi; d’altra parte i segnali dall’America sono stati incerti. A Wall Street, fino al momento della chiusura dell’azionario in Italia, si è respirato un clima di forte incertezza in attesa che in Florida si giochino le ultime carte per determinare l’esito delle elezioni presidenziali.

Il Mibtel ha chiuso a –0,69%; il Mib30 a –0,74%. Negativi il Midex (-0,10%) e il Nuovo Mercato (-3,14%). Il Fib30 ha perso l’1% a 45.500 punti.

Le migliori del Mib30 sono state Espresso (+1,29% a 10,77 euro) e Generali (+1,22% a 40,55 euro).

Tra i settori che più hanno sofferto c’è stato quello dei bancari a causa, questa l’opinione di diversi operatori, dell’effetto-mutui e delle possibili ripercussioni economiche sugli istituti di credito. San Paolo Imi è stato quasi per tutto il giorno il peggiore del Mib30. Ha perso il 3,3% a 16,69 euro.

Mps, ha riconquistato nel finale il territorio positivo e ha chiuso a +0,11% a 4,54 euro. Ha recuperato anche Mediobanca (+0,05% a 12,35 euro). Negativi Unicredito (-0,86% a 5,44 euro), Bipop (-1,67% a 8,4 euro). Su Bipop Dresdner Kleinwort Benson ha dato la raccomandazione “Buy” con target price a 11,20 euro.

Tra i telefonici, Tim ha lasciato –0,2% a 9,37 euro; Telecom Italia ha chiuso con un ribasso dello 0,57% a 13,5 euro.

Sul fronte finanziario Mediolanum ha chiuso con un ribasso del 4,25% a 13,51 euro. Centrosim ha emesso un giudizio di outperformer sulle azioni, indicando un target sul prezzo a 18,11 euro. Secondo gli analisti Mediolanum registrera’ a fine anno un risultato netto pari a 116 milioni di euro, nel 2001 di 136 milioni di euro e infine nel 2002 di 176 milioni di euro. L’indice di redditivita’ del capitale proprio della societa’ salira’ dal 22,8% di fine anno, al 25,3% del 2001.

Nel settore energetico, che soffre per il calo dei prezzi petroliferi, Eni ha recuperato il territorio positivo e ha chiuso con un rialzo dello 0,91% a 6,51 euro.

Negativa invece Enel che ha finito con un ribasso del 2,68% a 4,07 euro.

Sul piano dei semiconduttori STMicroelectronics ha chiuso con una perdita del 4,29% a 52,7 euro. E’ scesa anche la controllante Finmeccanica: -2,46% a 1,34 euro.

Seat. La societa’ guidata da Lorenzo Pellicioli, secondo alcuni analisti, soffre per una eccessiva valutazione rispetto ai competitors europei. Ha chiuso in perdita del 2,14% a 2,56 euro.

Sul Nuovo Mercato per Tiscali è stata una giornata da dimenticare. L’Internet provider sardo ha ceduto il 4,01% a 25,59 euro. “Sembra che sul titolo siano proseguiti gli arbitraggi – ha detto un’operatrice di Borsa – a pesare sono state anche le indicazioni secondo le quali i prezzi sono piu’ alti rispetto ai concorrenti”.

Ma la peggiore del gruppo è stata Reply, -7,31% a 14,82 euro.

Molto bene invece per Freedomland (+11,03% a 29,3 euro) che ha trascorso la seduta tra sospensioni al rialzo e riammissioni, sospinta dalla prospettiva di imminenti alleanze.