MILANO (WSI) – Dal punto di vista tecnico, il mercato azionario italiano è decisamente impostato al rialzo. L’indice FTSE/MIB, infatti, ha ampiamente recuperato tutte le perdite subite nelle prime settimane di dicembre riportandosi molto velocemente dal minimo di 17.800 fino all’importantissima resistenza posta sul livello 19.500, costituita da un precedente triplo massimo.
Dopodiché, i prezzi hanno avuto la forza di superare senza troppi tentennamenti anche questo ostacolo per raggiungere l’ attuale area intorno a 19.750. Si è trattato di un andamento piuttosto sorprendente, dato che è stato smentito il consensus generale degli operatori che, per quest’anno, dava per improbabile il consueto rally di Natale.
A questo punto si tratta di capire quanto possa essere sostenibile questa fase di rialzo, visto che non mancano elementi di criticità.
Innanzitutto, come già detto, la salita nell’ultimo periodo è stata molto rapida e senza ritracciamenti. Si è realizzata solo una importante configurazione a V che, di slancio, ha permesso alle quotazioni di superare agilmente la citata resistenza ma che, al contempo, richiede un adeguato pullback tecnico per essere considerata valida, nonché un periodo di accumulazione.
Proprio nelle ultime sedute, infatti, i movimenti intraday tra 19.500 e 19.750 sono diventati frenetici e imprevedibili: sebbene il mercato rimanga forte, l’impressione è che nessun operatore voglia essere il primo a spingere sull’acceleratore per l’avvicinamento al target naturale posto sulla soglia dei 20.000 punti. (FIGURA 1)
L’analisi grafica ci impone inoltre di tenere presente che sul livello 18.760 si trova un Gap Up di accelerazione che non è ancora stato chiuso. Potrebbero volerci anche alcune settimane, ma è probabile che le quotazioni possano tornare su quei livelli, in concomitanza con la realizzazione di una ampia fase di congestione, prima della auspicabile continuazione del trend rialzista di medio/lungo periodo (FIGURA 2). [ARTICLEIMAGE]
In pratica, se il FTSE/MIB non dovesse raggiungere in tempi brevi quota 20.000, dovremmo attenderci un ritracciamento del mercato (anche piuttosto volatile) e la formazione di minimi che al momento non sono ben individuabili (che, comunque, non dovrebbero essere sotto 18.300).
Infine, a proposito di volatilità, è da segnalare che negli ultimi mesi la Borsa italiana ne ha sofferto parecchio. Può essere un bene per i trader e gli scalper, ma ha sicuramente generato timori e incertezze negli investitori e nei cassettisti, anche in considerazione del fatto che ancora una volta è venuta a mancare la correlazione con i principali mercati azionari.
Nella FIGURA 3, infatti, risulta evidente come nel mese di ottobre il FTSE/MIB sia cresciuto molto di più rispetto al DAX (Germania) e allo S&P500 (America), ma poi abbia frenato la propria corsa il mese successivo anticipando la débacle di dicembre, dove invece si è mostrato molto più debole delle Borse prese come riferimento. Ora, con il recente recupero, è ritornato ad essere molto forte e si è riallineato al trainante DAX.
In definitiva, dal punto di vista operativo, preferiamo rimanere ancora piuttosto prudenti sull’azionario italiano, sia al rialzo che al ribasso, in attesa di ottenere maggiore chiarezza e dipanare alcune criticità.
Copyright © IT Forum. All rights reserved