Piazza Affari passa al giro di boa di metà seduta con gli indici in rialzo, ma con un ritmo di crescita inferiore rispetto alle altre borse europee.
I mercati approfittano del momento, dopo che l’ultimatum di George W. Bush a Saddam Hussein ha fugato per il momento le incertezze sul fronte geo-politico. Si procede con ricoperture, ma ci si fanno poche illusioni: il toro, a detta di molti operatori, è ancora lontano.
Nel frattempo dati come l’indice tedesco Zew offrono una buona sponda per il rialzo e mettono in secondo piano, per esempio, i dati sull’inflazione nella Zona Euro.
Il Mib30, in Italia, è appesantito dal calo di Eni e delle controllate Saipem e Snam Rete Gas, sulla scia dell’andamento del prezzo del greggio.
Il petrolio, che ieri era già sceso al di sotto dei $30, oggi si è portato fino a $26,80.
Con i titoli del settore oil sono in calo anche Autostrade e Antonveneta. Per il resto, tutti segni più.
Soprattutto crescono i titoli più sensibili all’andamento degli indici. E’ il caso dei titoli del risparmio gestito, ma vanno bene anche le banche.
Cresce Capitalia, che oggi ha raggiunto un accordo con i sindacati per la gestione di 1.700 tagli ai posti di lavoro.
In rialzo anche Intesa. La banca è una delle poche che, secondo una ricerca condotta dal mensile Banca Finanza, affiancata da uno studio di Eta Meta Research su 100 esperti, a non aver beneficiato nel 2002 del boom del settore mutui, per il quale in alcuni casi il tasso di crescita ha raggiunto il 46%.
Ottimo il passo di Stmicroelectronics, che con una crescita di quasi tre punti e mezzo percentuali si porta a ridosso dei €20.. Forte anche la controllante Finmeccanica e, nel comparto industriale, anche Fiat.
Grande attenzione per gli assicurativi, nel giorno dei consigli di amministrazione di Ras e di Generali.
Oggi è passato ai blocchi l’1,4% del capitale di Generali. L’attenzione sul titolo è ancora alta nonostante l’amministratore delegato Alessandro Profumoabbia detto ieri di non volersi muovere dal suo posto e che il 3,5% che ha comprato è sufficiente.
Quanto ai dati di bilancio, gli analisti si attendono una forte perdita, circa €800 milioni, a causa delle svalutazioni, soprattutto della partecipazione nella tedesca Commerzbank.
Positivi i teelfonici e Tim nonstante Morgan Stanley abbia abbassato l’obiettivo di prezzo del titolo a €4,75. E’ comunque un livello superiore all’attuale quotazione.
Sempre sul Mib30, Parmalat è il titolo che in assoluto guadagna più di tutti.
Sul Midex ottime prestazioni del lusso.
Sul Numtel Tiscali si porta a ridosso dei €4.
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