Società

Piazza Affari: i rating su Fonsai, Generali e Terna

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BORSE EUROPEE

Gli investitori si concentreranno sull’ondata di trimestrali in agenda, tra cui Rio Tinto e Credit Suisse, aspettando il bollettino mensile della Bce e la decisione sui tassi della Banca d’Inghilterra.

Credit Suisse ha aperto in calo di oltre il 2% dopo aver deluso le attese sugli utili nel quarto trimestre a causa di oneri da fair value sul capitale di terzi ed ha tagliato l’obiettivo di redditività (RoE) per tenere conto di regole più stringenti sulla patrimonializzazione bancaria.

Brutta partenza anche per Renault nonostante il ritorno all’utile nel 2010 Focus rivolto sulle banche per via delle indiscrezioni, poi confermate, secondo cui Deutsche Boerse avrebbe in corso colloqui per un’integrazione con NYSE Euronext. I colloqui, secondo le fonti, sarebbero in fase avanzata e Deutsche Boerse avrebbe un ruolo guida nel gruppo frutto della fusione.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto debole stamane, con l’indice FTSE/MIB in area 22.550 pts. Attenzione rivolta questa mattina a Snam Rete Gas, che ha chiuso il 2010 con un utile netto di EUR1,106 mld, in crescita del 51,1% rispetto al 2009 e del 19,3% rispetto all’aggregato, considerando gli effetti dell’acquisizione da Eni di Italgas e Stogit a partire dal terzo trimestre 2009. Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo complessivo di EUR0,23 per azione, in salita del 15% rispetto a quello distribuito nel 2009.

Occhi puntati anche su Prysmian, che ha ottenuto il via libera della Commissione Europea all’offerta di acquisto da EUR870,0 mln per Draka. Secondo Bruxelles, la nuova società continuerà a fronteggiare una concorrenza effettiva, sebbene diverrà leader nei mercati diriferimento.

In agenda oggi i Cda sui risultati di Interpump, Saipem, Sorin, Mittel e Piquadro.

Fiat (EUR7,23): Moody’s ha confermato ‘Ba1’ con outlook negativo grazie ai risultati migliori delle attese ma ritiene che investimenti per salire al di sopra del 35% di Chrysler possano mettere il rating sotto pressione. La Commissione Ue ha aperto un’indagine sul piano di incentivi del governo polacco a un progetto nella produzione di motori che potrebbe aver violato le regole sugli aiuti di Stato.

Sabaf (EUR22,70): ha chiuso il 2010 con un utile netto di EUR16,9 mln, in rialzo del 45,6% sul 2009, mentre i ricavi sono saliti del 18,7%a EUR150,9 mln. Il Cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di EUR0,80 per azione da EUR0,50 nel 2010.

Yoox (EUR9,82): ha chiuso il 2010 con ricavi netti consolidati di EUR214,3 mln, in crescita del 40,8% rispetto a dicembre 2009.

Fondiaria-Sai(EUR6,865): gli analisti di Deutsche Bank hanno ridotto il price target da EUR7,50 a EUR7,20, il giudizio è hold.

Generali (EUR16,85): gli analisti di Natixis hanno alzato il target price da EUR16,70 a EUR17,50, il rating è neutral.

Saipem (EUR37,31): attesi i conti degli ultimi tre mesi del 2010 e dell’intero anno.

Terna (EUR3,275): gli analisti di JP Morgan hanno alzato il target price da EUR3,10 a EUR3,55, il rating è overweight.

CAMBI E COMMODITIES

Sul mercato dei cambi, l’euro rimane sostenuto sul dollaro anche se perde un pò di vigore dopo l’apprezzamento di ieri che lo ha portato fino a 1,3744 in scia alla discesa dei rendimenti sul mercato obbligazionario Usa. Nonostante il recente rialzo diversi operatori ritengono improbabile che la moneta unica abbia forza sufficiente per portarsi oltre i massimi trimestrali di 1,3861 visti la settimana scorsa.

Dal governatore della Fed Ben Bernanke non sono arrivati segnali in merito a una riduzione del programma di acquisto bond della banca centrale, cosa che di conseguenza mantiene a distanza il momento di un eventuale rialzo dei tassi negli Usa. D’altra parte il buon risultato dell’asta di Treasuries decennali di ieri ha contribuito a tenere schiacciati i rendimenti sui minimi da nove mesi, indebolendo il dollaro.

Sul fronte delle commodities, Brent in rialzo anche sopra i USD100,0 al barile nelle ultime ore sostenuto dalla situazione di perdurante crisi in Egitto e da un assottigliamento delle forniture dal Mare del Nord. Il contemporaneo aumento delle scorte Usa mantiene ampio il gap tra le quotazioni dei due benchmark europeo e americano.

MACROECONOMIA

L’Istat pubblica oggi il dato sulla produzione industriale italiana di dicembre che consentirà di tirare le somme sull’intero 2010. Il consensus degli analisti è per un modesto progresso dello 0,2% su mese ed variazione annua del 5,4%. Atteso l’output industriale anche in Francia e Regno Unito. In quest’ultimo paese è prevista alle 13.00 la riunione della BoE che dovrebbe lasciare i tassi invariati allo 0,5%.

Negli Stati Uniti sono in arrivo le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, i dati su scorte e vendite all’ingrosso, ed in serata i dati sul debito pubblico digennaio atteso in calo a USD70 mld da -USD80 mld dello scorsodicembre.

In Giappone, gli ordini di macchinari sono risultati in rialzo in dicembre perla prima volta in quattro mesi, con le imprese che ora prevedono unincremento degli ordinativi nel corso del primo trimestre di quest’anno. L’aumento di dicembre è stato pari all’1,7% mensile, tuttavia inferiore al 5,0% delle attese (-1,6% su anno in dicembre contro attese per un+2,0%).

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Avvio in rialzo questa mattina per l’obbligazionario europeo. Sul primario l’attenzione si concentra oggi sull’asta Bot italiana: ne verranno offerti 7,5 mld sulla scadenza 12 mesi su 7,7 mld in scadenza. In asta non andrà invece il Bot trimestrale. In settimana, sul fronte periferico, buon esito finora per l’emissione sindacata portoghese quinquennale eper l’asta greca sul breve.

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