(Teleborsa) – Piazza Affari si conferma in calo attorno al giro di boa, dopo aver ampliato la discesa nel corso della mattinata insieme alle altre borse europee, con lo spettro Grecia tornato a far paura ai listini. A trascinare all’ingiù i mercati anche la pessima performance dei titoli bancari, oltre alle prese di profitto che gli investitori proseguono seguendo l’esempio in Asia stamane. Inoltre il pessimismo di Ben Bernanke, ieri sera, ha contribuito a raffreddare gli annimi. Nel suo intervento il Presidente della FED, ha detto che non siamo ancora completamente fuori dalla crisi e che l’economia americana è ancora lontana dal proprio potenziale. L’attenzione degli operatori è comunque preda oggi delle decisioni di Banca d’Inghilterra e Bce sui tassi di interesse. Le attese sono per una conferma del costo del denaro, per entrambi gli istituti, ma i riflettori del mercato cercheranno di far luce sui commenti del banchiere centrale, Trichet, per la situazione greca, oltre alle analisi macro su crescita e inflazione. Le rinnovate preoccupazioni per la questione Grecia si fanno sentire anche sul mercato valutario, con l’euro scivolato sotto quota 1,33 dollari. Tensione inoltre sullo spread fra i tassi greco e tedesco che ha toccato un nuovo massimo storico spingendosi fino ai 432 punti base. Tra gli indici milanesi, il FTSE IT All Share perde l’1,73% e il FTSE MIB l’1,84%. Da segnalare anche la brusca discesa del Future sul FTSE MIB che ora viaggia a 22.920 punti dopo essere sceso fino al bottom intraday 22.300. Si tinge di rosso carminio il principale paniere, che ad inizio contrattazioni poteva godere di qualche acquisto selettivo. Come Prysmian protagonista di rialzi già nelle ultime sedute grazie anche a report positivi di analisti. Tra gli industriali, cede alle vendite Finmeccanica a cui aveva tenuto testa inizalmente forte della notizia ieri che la controllata AnsaldoBreda si è aggiudicata una gara del valore di 33 milioni di euro con ATM – Milano per il revamping dei Jumbo Tram. In retromarcia la Fiat nonostante le vendite in Brasile per il mese di marzo sono cresciute del 51% sul precedente mese a quota 73.545 veicoli. Profit taking su Autogrill dopo lo slancio per il rinnovo della concessione per 50 anni in Canada. Giù i petroliferi sul calo del greggio con Eni debole in linea con l’intero settore oil europeo. Scivolano anche Saipem e Tenaris. Frazionale la discesa di Enel oggetto di indiscrezioni stampa circa le richieste dell’azienda per la cessione delle rete Endesa. Sul completo, soffre Bialetti per l’annuncio della chiusura dello stabilimento storico di Omegna. Sugli scudi invece Montefibre che ha ricevuto dal Tribunale di Milano l’omologa per l’accordo di ristrutturazione del debito.