La crisi di governo manda in tilt Borsa Italiana. L’imminente uscita di scena di Mario Draghi come presidente del Consiglio e la probabile fine anticipata della legislatura con il voto previsto all’inizio dell’autunno spinge Piazza Affari in rosso: in avvio di seduta, il Ftse Mib cede il 2,01% a 20.918 punti, dopo che ieri ha lasciato sul terreno l’1,6% (peggior listino europeo) Sotto pressione anche le banche, con lo spread tra Btp e Bund a 222 punti e il rendimento del decennale italiano al 3,48%, dopo che ieri i rendimenti del Btp a 10 anni sono risaliti fino al 3,5%, portando il differenziale con i Bund tedeschi oltre i 220 punti base.
L’impatto sui mercati della caduta di Draghi
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, ha commentato:
“Dopo le tensioni di giovedì e le dimissioni di Draghi respinte da Mattarella, i mercati avevano scontato che i partiti politici avrebbero trovato un compromesso in extremis per evitare una crisi politica in un momento così delicato per l’Italia, sia dal punto di visto geopolitico (guerra in Ucraina e tensioni nei rapporti diplomatici con la Russia) che da quello economico (crisi energetica, requisiti per fondi PNRR, legge di bilancio, scudo anti-spread e rischi di recessione) e sanitario (nuova campagna vaccinale per la quarta dose).
La scelta di M5S, Lega e Forza Italia di non sostenere più il governo di unità nazionale con a capo Mario Draghi avrà conseguenze fortemente negative sull’andamento dell’azionario italiano e aumenterà le tensioni sullo spread, con un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di stato italiani. In merito al mercato obbligazionario, crediamo che i timori degli investitori su un lungo periodo di instabilità politica in Italia possano portare lo spread nel breve termine a 250 punti base e nel medio sui 300 punto base”.
Secondo lo strategist, la crisi di governo italiana sarà gravida di conseguenze anche per la riunione della Bce di oggi:
“In caso di un piano non convincente per evitare la frammentazione finanziaria dell’eurozona (scudo anti-spread) potrebbe contribuire a un ulteriore ampliamento dei differenziali di rendimento. Infine, l’uscita di Draghi aumenta le probabilità che il governing council possa associare al nuovo programma di acquisto titoli condizionalità più stringenti del previsto”.