Società

Piazza Affari: quotazioni salite troppo, ora allacciate le cinture

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Che il 2014 sarebbe stato più impegnativo e meno facile dello sfavillante 2013 era ben chiaro dai primi giorni dell’anno. Ma ben pochi avrebbero scommesso sulla probabilità che a questo punto dell’anno, un investimento su titoli di Stato americani di durata decennale, avrebbe reso quasi il 10%, quasi il triplo rispetto al ritorno conseguito investendo in azioni; in ambo i casi, in termini “total return”, includendo cioè rispettivamente cedole e dividendi.

Dopo l’abbuffata del 2013, un’indigestione non era improbabile. Ma è stato necessario attendere la primavera, quando si sono concretizzati diversi segnali tecnici di esaurimento del rialzo: dalle divergenze intermarket che tipicamente si manifestano prima dei massimi (“Il Risk Index invita alla cautela in borsa”), all’ipercomprato di lungo periodo raggiunto sulla borsa italiana per la prima volta in questo bull market: una condizione identica a quella del 2007, e speculare rispetto a quella sperimentata a luglio 2012.

Lo stesso listino italiano è risultato particolarmente penalizzato, nelle ultime 5-6 settimane. Ancora una volta, non a caso: a inizio primavera risultava quello cresciuto di più, ma anche quello i cui fondamentali si erano eccessivamente deteriorati.

Così come in USA a pagare dazio sono stati soprattutto medie e piccole capitalizzazioni, biotech e Internet – settori trainanti fino alla fine dell’inverno; analogamente in Europa la borsa italiana è risultata quella più sacrificata.

Un ridimensionamento generalizzato dei listini del Vecchio Continente appare del tutto plausibile: malgrado tutto, le quotazioni sono in ritardo rispetto all’andamento macro-economico.

Ciò risulta evidente dal confronto con gli indicatori che misurano le sorprese macro (CESI): il grafico qui in basso appunto raffronta la performance a 3 mesi dell’Eurostoxx, con il CESI dell’area Euro.

Prima del rilascio dei dati relativi al PIL del I trimestre dell’area Euro, il CESI si attestava abbondantemente in territorio negativo: le release macro risultano da tempo sistematicamente peggiori delle attese; e ciò condiziona pesantemente il mercato azionario.

Si consideri che gli ultimi due episodi di discesa del CESI Euro (blue, scala di sinistra) a -28.3 punti, la performance trimestrale dell’Eurostoxx si attestava al -10.6% (maggio 2012) e a -5.0% (aprile 2013), rispetto al +2.9% conseguito nei tre mesi terminati il 14 maggio u.s. Ciò suggerisce una divergenza – abbastanza evidente anche visivamente – che probabilmente sarà corretta con un adeguamento del listino azionario al CESI, anziché l’opposto. Lo spazio verso il basso su questo fronte è oltretutto degno di non essere trascurato.[ARTICLEIMAGE]

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da IT Forum – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Copyright © IT Forum. All rights reserved

Le iscrizioni a ITForum 2014 sono APERTE! CLICCA QUI per scoprire le novità della XV edizione.