(Teleborsa) – Poteva essere una giornata decisamente peggiore, almeno secondo quanto si era prospettato nel pomeriggio dopo che l’agenzia internazionale Moody’s ha messo in credit watch negativo il rating sul debito sovrano del Portogallo, a causa del deterioramento delle finanze pubbliche. In caso di taglio, l’agenzia potrebbe ridurre il rating di uno o al massimo due notch. Confermato a “P-1” il rating a breve. Proprio ieri i rumors di un possibile downgrade sulla Spagna, poi smentito, avevano provocato un terremoto finanziario assieme alle indiscrezioni della richiesta di aiuti da parte del paese iberico, definita in seguito folle da parte del premier Zapatero. I mercati appaiono dunque alquanto instabili e soggetti ad un’elevata volatilità, suscettibili ad ogni notizia che possa riguardare il debito di uno o più paesi della zona euro. La situazione appare più chiara guardando il mercato obbligazionario, con il rendimento dei bond decennali di Grecia, Spagna e Portogallo in forte aumento. Non è riuscito a risollevare l’umore dei mercati neanche il miglioramento delle stime sull’economia della Spagna da parte della Commissione UE, nelle sue previsioni di primavera. Buone notizie anche per l’Italia su cui la Commissione UE ha previsto una crescita dell’economia dello 0,8% quest’anno con un ulteriore incremento dell’1,4% nel 2011. Lo scenario indebolisce l’euro, che è arrivato a bucare al ribasso anche quota 1,29 portandosi sui minimi da marzo 2009, con un minimo intraday a 1,28. A pesare sulla divisa di eurolandia si aggiunge poi la guerriglia urbana scatenatasi ad Atene, dove si sta svolgendo uno sciopero generale dei dipendenti pubblici contro il piano d’austerità del governo greco. Una molotov lanciata in un istituto di credito vicino al Parlamento ha provocato un incendio, nel quale sono morte tre persone. In fiamme anche altri due edifici pubblici. In calo il prezzo del greggio, con il Wti a 80,71 dollari al barile mentre l’oro vale 1.172 dollari l’oncia. Tra gli indici milanesi, il Ftse All Share mostra in chiusura un calo dell’1,28% a 20.983 punti mentre il Ftse Mib scivola dell’1,27% a 20.351 punti. Segno meno anche per il Ftse Mid Cap -1,95% e per il Ftse Star -1,07%. Nel paniere principale prevalgono nettamente le frecce rosse, con Buzzi in forte perdita appesantita dai conti deludenti della controllata Dyckerhoff. Male le banche e gli assicurativi, depressi anche in Europa. FonSai ed Mps arretrano di quasi il 4%. Prosegue la debacle di Fiat, che ieri ha risentito dei deludenti dati delle immatricolazioni auto nel mese di aprile, diffusi lunedì scorso. Contiene le perdite Altlantia. “Il traffico nel primo trimestre ha dato segnali incoraggianti e ad oggi non vediamo nessuna modifica di quei segnali.” Ha detto Giovanni Castellucci amministratore delegato dell’azienda a margine di un convegno sulle infrastrutture. Si conferma al centro degli acquisti Pirelli, il giorno dopo il CdA che ha approvato i conti del primo trimestre 2010 ed il via libera allo spin-off del ramo immobiliare Pirelli Re. Tra gli oil si salvano Eni e Tenaris, nonostante l’arretramento del prezzo del greggio. Meglio Saras. Resta a galla Campari. L’azienda ha annunciato ieri sera che l’aumento di capitale sociale gratuito deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 30 aprile 2010, avrà esecuzione il 10 maggio 2010. Sul completo, pesante Eutelia dopo la sospensione dalle contrattazioni di ieri in attesa di una nota. La società, in relazione alle ipotesi di triangolazioni fraudolente prospettate da Il Sole 24 Ore, ha comunicato di aver sempre operato in maniera lecita ai sensi di legge e profittevole per i conti della società.
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