Mercati

Piazza Affari snobba Ifo tedesco e chiude positiva

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Chiusura in rialzo per la Borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che segna un +0,85% a quota 18.064,58 punti; mentre l’indice All share guadagna lo 0,71% a quota 19.096,67 punti. Grande protagonista della sessione odierna di Borsa Milano è Telecom Italia, che balza +4% nei primi minuti di contrattazione, per poi ridurre i guadagni a +1,95% circa nel finale, dopo l’accordo concluso tra la spagnola Telefonica e la holding Telco, che permetterà alla prima di conquistare la compagnia telefonica italiana, con il beneplacito della Cassa depositi prestiti.

Tra gli azionisti italiani di Telco, Mediobanca festeggia con un balzo di circa 3,6% la plusvalenza di circa 60 milioni che realizzerà nell’ambito dell’operazione, in particolare in seguito al parziale acquisto del prestito soci da parte di Telefonica. Generali che, nell’ambito dell’operazione, svaluterà la quota Telco per 65 milioni, guadagna l’1,4%.

Più indietro Intesa San Paolo, in rialzo dello 0,41%. Guadagni nel risparmio gestito con Azimut a +2,8% dopo che Citigroup ha avviato la copertura con “buy”, insieme a Banca Generali, che sale dell’1,7%. Acquisti sui titolo della galassi Fonsai-Unipol in un mercato che attende con serenità gli ultimi passi formali della fusione e torna a concentrarsi sulle prospettive operative del nuovo gruppo. Fonsai, maglia rosa del Ftse Mib, segna un rialzo del 4,4%, Unipol +3,15%, Premafin +5,5% e Milano Assicurazioni +4% circa.

Osservata speciale anche Mps, in calendario il cda in cui si discuteranno il piano industriale e la ristrutturazione. La banca senese si mette in evidenza anche per non aver pagato gli interessi su tre obbligazioni.

Occhio anche a Fiat, in calo dello 0,40% a 6,16 euro, dopo che Chrysler ha presentato la documentazione per lo sbarco in Borsa.

Chiude in rialzo lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il divario tra i due titoli si allarga a 240 punti base dai 234 di ieri, col tasso sul decennale al 4,24%. Il differenziale della Spagna si attesta a 242 punti base col rendimento dei Bonos al 4,26%.

A frenare gli acquisti oggi le dichiarazioni di diversi membri della Federal Reserve, che hanno alimentato ulteriori incertezze su quando la Banca centrale americana potrebbe ridurre le misure straordinarie di liquidità, note come Quantitative Easing 3. Si aggiungono i timori sul debito, dopo che William Dudley, presidente della Fed di New York, ha affermato che le incognite fiscali si presentano in questo momento “molto forti”. Richard Fisher, presidente della Fed di Dallas, ha detto poi che la decisione di Ben Bernanke di rinviare il tapering ha danneggiato la credibilità dell’istituto.

Dei 41 economisti che sono stati intervistati da Bloomberg News il 18 e 19 settembre, 24 ritengono che Bernanke attenderĂ  fino a dicembre prima di smorzare i suoi acquisti di Treasuries e bond legati ai mutui, che avvengono ogni mese per un valore di $85 miliardi.

Sullo sfondo, nervosismo degli operatori anche perchè la settimana successiva al triple witching non è di norma favorevole per l’azionario (soprattutto degli Stati Uniti).

Dal fronte macro, attenzione alla performance dell’indice Ifo tedesco, che ha segnato il quinto rialzo consecutivo, salendo a settembre a 107,7 punti da 107,5 di agosto, ma al di sotto, seppur di poco, delle stime degli analisti.

Intanto, in un momento in cui gli analisti guardano all’Europa tornando positivi sulle prospettive dei suoi mercati, una sorpresa arriva dal professore della New York University ed economista Nouriel Roubini, che consiglia di acquistare titoli azionari.

Fari puntati sulla Germania, dove Angela Merkel, reduce da uno storico trionfo alle elezioni tedesche, sta contattando la Spd (Social Democratici) per cercare di formare un governo stabile. Ma la strada presenta diversi ostacoli che potrebbero innervosire i mercati.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro -0,04% a $1,3487; dollaro/yen -0,06% a JPY 98,74; euro/franco svizzero +0,03% a CHF 1,2295. Euro/yen -0,12% a JPY 133,21.

Sul versante delle commodities, i futures petrolio -0,45% a 103,12 dollari al barile; quotazioni oro -0,63% a $1.318,70.

ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro tassi in calo, dopo il discorso di Draghi alla commissione affari economici e monetari del parlamento europeo. Ad impattare sui mercati soprattutto il passaggio in merito alla possibilità di un’ulteriore LTRO: “siamo pronti ad utilizzare qualsiasi strumento, inclusa un’altra LTRO se necessario, per mantenere i tassi a breve termine sul livello coerente con la nostra valutazione dell’inflazione di lungo termine”.

Draghi ha sottolineato come il rimborso delle precedenti LTRO da un lato rappresenta un elemento positivo in quanto segnaletico di minore dipendenza dalla BCE. Dall’altro lato però il focus degli operatori sulla riduzione della liquidità in eccesso ha contribuito ad innalzare i tassi a breve, effetto quest’ultimo non desiderato dalla BCE.

Sul fronte macro, gli indici Pmi di agosto di Francia e Germania sono risultati inferiori alle attese sul comparto manifatturiero. Andamento opposto invece per il comparto servizi, che, nel caso dell’area Euro, è arrivato ai massimi da oltre 2 anni.

L’indice Ifo di settembre , sintesi delle prospettive dal punto di vista degli imprenditori tedeschi, è risultato sostanzialmente invariato. La componente prospettica è comunque salita, avvicinandosi ai massimi dell’anno.

Nel frattempo son iniziati i negoziati per la formazione di una grande coalizione in Germania. La Merkel ha confermato che la politica europea non cambierà sottolineando come l’esito elettorale sia un voto forte a favore di un’Europa unita.

Negli Usa tassi in calo dopo le parole di alcuni membri Fed che hanno lasciato trasparire come meno probabile l’ipotesi di partenza del tapering nella riunione di ottobre. Dudley, membro votante permanente del board, ha infatti dichiarato che “l’economia necessita ancora del supporto di una politica monetaria molto accomodante“.

A sua volta Lockhart, membro non votante, ha aggiunto che è improbabile che i prossimi dati possano radicalmente alterare il quadro di riferimento al punto da indurre la Fed ad iniziare il tapering nella riunione di fine ottobre. Di parere opposto invece Fisher (storicamente annoverabile tra i “falchi”), altro membro Fed non votante, secondo cui sarebbe opportuno iniziare a ridurre il piano di acquisti per evitare che si ingeneri confusione tra gli operatori.

Sempre sul fronte, secondo quanto riportato da Reuters che a sua vota cita una fonte anonima vicina ai fatti, è improbabile che già questa settimana Obama annunci il nume della successore alla carica di presidente della Fed. Con riferimento alle emissioni, oggi è attesa l’asta da 33Mld$ sul comparto biennale. Sul fronte macro, focus sull’indice della fiducia dei consumatori di settembre, importante indicatore indiretto anche dello stato di salute del mercato del lavoro.

Valute: euro in lieve deprezzamento verso dollaro, dopo aver provato a spingersi temporaneamente sotto quota 1,35 dopo il citato discorso di Draghi. Le successive dichiarazioni di vari membri Fed in merito all’ipotesi di un tapering non imminente, hanno di fatto controbilanciato l’effetto Draghi con il cambio fermo in prossimità di 1,35. Nel breve i primi due supporti si collocano in prossimità di 1,3480 e 1,3415.

Yen in apprezzamento nella seduta di ieri con il cambio euro/yen che si è mosso in linea con l’andamento negativo dei listini europei e Usa, scendendo sotto il supporto posto in area 134. Durante la notte si è registrato un lieve deprezzamento per la valuta nipponica che continua a rimanere piuttosto stabile, soprattutto nei confronti del dollaro Usa. Tra le valute europee da segnalare il deprezzamento della corona svedese, risultata tra le peggiori valute a livello mondiale, dopo che il ministro delle finanze Borg ha segnalato dei rischi al ribasso sulla crescita del Paese. Sostanzialmente stabili le valute dell’area emergente.

Commodity: terza seduta consecutiva in calo per l’indice generale GSCI ER, trainato al ribasso dalle energetiche. Andamento negativo per i metalli preziosi, con l’oro e l’argento rispettivamente in calo dello 0,4% e 0,3%. Un simile andamento ha riguardato il greggio nella seduta di ieri in scia all’aumento della produzione in Libia, Nigeria ed Iraq. In controtendenza la maggior parte delle agricole, che sono risultate le miglior commodity della seduta sebbene la soia abbia registrato un calo e sia tornata ai livelli minimi da un mese. Questa mattina l’olio di palma è in rialzo nonostante le scorte indonesiane abbiano raggiunto livelli record. Stesso andamento, sebbene meno marcato, per l’oro.

Azionario: apertura di settimana in tono negativo per i listini azionari europei in una giornata in cui gli operatori hanno metabolizzato l’esito elettorale tedesco. Tutti i principali indici hanno chiuso in calo con le vendite maggiori che hanno interessato il listino francese e spagnolo in un contesto di volumi in calo rispetto alla scorsa settimana.

A livello settoriale tutti i principali comparti all’interno dello Stoxx600, ad eccezioni delle telecomunicazioni, hanno chiuso in negativo con i settori energetico e finanziario tra i più penalizzati. In Italia l’indice Ftsemib è risultata tra i migliori chiudendo la seduta con una perdita di solo lo 0,3% penalizzata anche dallo stacco cedola di 0,55€ di ENI, il titolo con il peso maggiore all’interno dell’indice.

Vendite sui finanziari mentre spicca il rialzo di oltre il 3% messo a segno da Telecom Italia su voci, confermate questa mattina, di un interessamento di Telefonica ad aumentare la propria quota in Telco, la holding di Telecom Italia. In mattinata apertura positiva per i listini europei. Negli Usa terza seduta consecutiva in calo per i listini azionari con gli operatori che iniziano a valutare l’impatto del dibattito in corso al Congresso sul tema “debt ceiling”.

A livello settoriale forte calo per i titoli finanziari e del comparto beni di consumi, mentre si sono mossi in controtendenza utility e tecnologico, quest’ultimi guidati dal balzo del 5% messo a segno da Apple dopo il record di vendite del nuovo iPhone nei primi tre giorni sul mercato. Sul fronte emergente apertura di settimana in positivo per l’indice MSCI EM favorito dal buon andamento della borsa cinese e dai listini dell’area latino-americana. In calo invece quelli europei guidati dalla borsa Turca (-1,4%). Durante la notte andamento seduta negativa per i listini asiatici in scia al calo di Wall Street. In controtendenza la borsa indiana mentre le vendite maggiori hanno colpito il listino indonesiano (-1,9%) in scia al marcato deprezzamento della rupia. Intorno alla parità il Nikkei.

INFORMAZIONE DI STAMPA SUI TITOLI

BANCA POPOLARE DI MILANO – In merito alla relazione formulata dalla Banca d’Italia dopo l’ispezione dello scorso maggio, il gruppo ha annunciato il proprio impegno ad aggiornare il business plan che dovrebbe essere approvato entro la fine di ottobre. Il progetto relativo alla governance rimarrà delineato in base al “modello popolare” ma conterrà una struttura più bilanciata a favore di tutti gli stackeholders.

FIAT – La controllata della società Chrysler ha presentato alla Sec (la Consob americana) i documenti necessari per la quotazione in Borsa, dalla quale manca dal 1998. JP Morgan è la prima fra le banche interessate all’Ipo della controllata, valutata 100Mln$. Secondo l’A.D della compagnia italiana, Sergio Marchionne, l’azienda dovrebbe essere quotata in Borsa nel primo trimestre 2014. Fiat sarebbe inoltre interessata ad acquistare il 100% della controllata dall’attuale 58,5%.

FIAT INDUSTRIAL – La società comunica che tutte le 2,7Mln di azioni portate al diritto di recesso sono state sottoscritte dagli attuali azionisti che ne hanno fatto richiesta pro-quota. Di conseguenza non ci saranno uscite di cassa da parte del gruppo.
FINMECCANICA – Secondo quanto riportato dalla stampa, dovrebbe essere convocato domani un board relativo alla vendita di Ansaldo Energia.

GEMINA – Non è arrivata nessuna decisione definitiva dal Cda di Air France-KLM relativa alla crescita della società nel capitale di Alitalia. Tale decisione rimane legata alla liquidità del gruppo ed al soddisfacimento delle garanzie richieste dai francesi per quello che riguarda il debito del gruppo da 1Mld€.

TELECOM ITALIA – La società ha raggiunto un accordo che porterà la compagnia spagnola Telefonica a detenere una quota del 65% (rispetto all’attuale 46%) della controllata Telco con un’opzione per incrementare nel breve termine la partecipazione al 70%. Dal momento che la holding del gruppo detiene, con il 22,5% circa, la quota di maggioranza della società, Telefonica diventerà il primo azionista della tlc italiana. La cessione sarà effettuata sotto la regia di Mediobanca, Generali ed Intesa Sanpaolo, che sono invece interessate a cedere la propria parte della quota detenuta in Telco.

BLACKBERRY – La società dichiara di aver raggiunto un accordo, attraverso una lettera d’intenti, con un consorzio guidato da Fairfax Financial (che al momento possiede il 10% circa del capitale del gruppo) per il delisting del titolo. Il controvalore di tale operazione ammonterebbe a 4,7Mld$.