Piazza Affari a metà seduta recupera leggermente con gli indici Mibtel e Mib30 lo svantaggio dell’apertura. Un’apertura che si è posta in controtendenza rispetto ai primi passi del Fib30.
Il mercato ha dunque ignorato l’impostazione positiva suggerita dalla borsa di Tokio e si è messo in linea con le borse europee, condizionate dalla chiusura negativa di Wall Street della vigilia.
Nelle ultime battute comunque la debolezza di fondo è stata contrastata dai future sugli indici americani, che stanno migliorando.
Su tutto, pesa la grossa incognita della tensione Mediorientale e il timore che il conflitto si possa allargare al fronte esterno, con la Siria che ha fatto sapere di un imminente riposizionamento delle sue forze, senza altro specificare.
In situazioni del genere soffrono i titoli tecnologici, appesantiti oltretutto dai giudizi negativi della vigilia che hanno interessato i big del settore in America e in Europa. Ne è lo specchio, in Italia, il titolo Stmicroelectronics, che perde fin dall’avvio delle contrattazioni.
Vanno meglio i titoli considerati rifugio: salgono assicurativi come Alleanza e Generali e i bancari come San Paolo Imi, Bnl, Banca di Roma. Bene anche Bipop Carire, che sembra non impensierire più il mercato. Ripiega invece IntesaBci dopo gli ultimi rialzi.
E’ in calo il comparto energetico, con Eni che arretra rispetto ai valori della vigilia.
Comunque, secondo il Wall Street Journal Europe, il gruppo petrolifero potrebbe tornare al centro dell’attenzione con un possibile rilancio sull’opa di Shell sulla britannica Enterprise Oil.
In generale, il settore si è fatto più riflessivo sulla scia del ribasso odierno del prezzo del petrolio, dettato da un aumento delle scorte negli Usa.
Resta la preoccupazione per un prezzo del greggio considerato molto alto, e per gli eventuali effetti sull’inflazione. Secondo Merril Lynch il petrolio e’ rincarato piu’ di quanto la domanda lasci sospettare.
Tra gli industriali cede Fiat. Il titolo non sta risentendo positivamente della vendita annunciata di Magneti Marelli.
Il mercato è semmai preoccupato per i risultati, che saranno resi noti domani, delle nuove immatricolazioni auto a marzo. Si teme infatti un calo a due cifre.
Cresce Pirelli. Bene tutti gli altri titoli che fanno capo a Marco Tronchetti Provera.
Ben comprata Enel. Secondo quanto riporta la stampa italiana, entro il 15 aprile è previsto che parta la procedura di vendita di Italpower, l’ultima e la più piccola delle società di generazione di corrente (genco) del gruppo elettrico.
Sul Midex si registra il forte calo di Alitalia, mentre ripiega anche Parmalat, ben comprata fino alla vigilia.
Sul Nuovo Mercato continua l’ascesa di El. En., interrotta dalle continue sospensioni per eccesso di rialzo.
Si riprende Tiscali, che sembra avere un futuro roseo.
Secondo Goldman Sachs Tiscali sarà avvantaggiata dall’uscita dal mercato di Isp minori e dalla possibilità di migrare gli attuali clienti, che pagano a seconda dell’utilizzo del servizio, in abbonati con Adsl.
La Banca d’Affari statunitense, inoltre, ha stimato il raggiungimento del pareggio operativo per la fine del secondo trimestre ed è pronta a rivedere al rialzo l’attuale rating di “market perform”.
Tra gli altri titoli, attenzione su Adf: la società spagnola di costruzioni e servizi Ferrovial ha detto di essere interessata alla gara per la quota del 29% di Aeroporto di Firenze messa in vendita dagli enti pubblici, aggiungendo che se parteciperà alla gara, lo farà da sola e senza partner.
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