Pietro Ferrero, giovane Ceo del gigante alimentare della Nutella, morto in un incidente
E’ morto in Sudafrica Pietro Ferrero, 48 anni, erede di Michele Ferrero (fondatore della Ferrero). Si trovava in Sudafrica per lavoro. Nella missione di lavoro c’era anche il padre. Pare che Pietro Ferrero sia morto per un malore mentre era in bicicletta. Pietro Ferrero era nato nel 1963. Era amministratore delegato insieme al fratello Giovanni del gruppo Ferrero.
Sposato con tre figli, era conosciuto per la sua riservatezza, tratto distintivo di tutta la famiglia, e per la genialità con cui stava seguendo la scia del padre Michele alla guida del colosso dolciario di Alba con 21.700 dipendenti sparsi in stabilimenti in tutto il mondo.
Grande appassionato di ciclismo. È morto in un incidente in Sudafrica dove si trovava per una missione di lavoro. Le circostanze della tragedia non sono chiare, perché le notizie sono ancora frammentarie.
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È morto pedalando, Pietro Ferrero, 48 anni, figlio di Michele Ferrero e amministratore delegato del gruppo insieme al fratello Giovanni. E’ deceduto in Sudafrica dove si trovava per motivi di lavoro, mentre stava allenandosi con la bici da corsa, passione che coltivava da anni ogni volta che il lavoro e la famiglia gli lasciava del tempo libero. Come è accaduto lunedì in Sudafrica, tra una riunione e l’altra. «La Ferrero – afferma la società – conferma il decesso del dottor Pietro Ferrero, Ceo del gruppo, a seguito di un incidente in Sudafrica dove si trovava in missione di lavoro».
Pietro Ferrero è morto mentre era in bicicletta: era infatti un grande appassionato di ciclismo e, ogni volta che poteva permetterselo, non perdeva l’occasione per una pedalata, passione che gli è risultata fatale. Anche in Sudafrica, dove aveva casa e dove si trovava in missione di lavoro, non rinunciava a qualche corsa. Poche ore prima di morire ne aveva parlato al telefono con Ivan Gotti, ex ciclista professionista e vincitore di due edizioni del Giro d’Italia. Pietro Ferrero è caduto durante il suo abituale allenamento in bicicletta, probabilmente a seguito di un malore.
Figlio maggiore di Michele e nipote del fondatore dell’impero della Nutella da quale ha preso il nome, Pietro jr lascia la moglie e tre figli. Fedele allo spirito di riservatezza della casa, Pietro rappresenta, insieme al fratello Giovanni, la terza generazione dell’azienda di Alba nota nel mondo non solo per la crema di noccia anche per i marchi Mon Cherì, Rocher, Tic Tac, Pocket Coffee, Kinder.
Nato a Torino nel 1963, nel 75 si è trasferito a Bruxelles con la famiglia, dove ha frequentato le scuole medie e superiori. Nel 1985 si è laureato in biologia presso l’Universitá di Torino con la votazione di 110 e lode. Ha iniziato a lavorare in Ferrero nel 1985 presso lo stabilimento di Allendorf e poi, occupandosi di problemi tecnici e produzione, in quello di Alba. Nel 1992 è stato investito della responsabilitá nella gestione operativa della Divisione Europa. Pietro Ferrero è stato anche membro del Consiglio di Amministrazione di Ras, oltre che membro del Consiglio Consultivo di Deutsche Bank e membro del Comitato Esecutivo di Aspen Institute. È stato consigliere di Mediobanca fino all’ottobre 2002. Nel novembre 2002 ha ricevuto dalle mani del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il Premio Leonardo Qualitá Italia 2002.