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Pil Italia “non cresce più dal 2011”. Alert deficit: al 3,8%

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ROMA (WSI) – L’economia italiana è in recessione, con due trimestri consecutivi di crescita negativa. Ad aprile-giugno, afferma l’Istat, il Pil italiano è diminuito dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 e dello 0,2% nel confronto con gennaio-marzo.

Questi dati sono coerenti con il nuovo sistema di calcolo ‘Sec 2010′ e mostrano un peggioramento rispetto alle stime diffuse a fine agosto, che avevano come riferimento i conti in Sec 1995 e indicavano un calo del Pil dello 0,2% sia congiunturale sia su base annua.

Il Pil dell’Italia non è più cresciuto in termini congiunturali sin dal secondo trimestre del 2011. E’ quanto emerge dalle ultime tavole dell’Istat, ricalcolate in base ai nuovi conti nazionali (Sec2010). Il Prodotto interno lordo infatti è negativo nel quarto trimestre del 2013 (ora a -0,1%, +0,1% la ‘vecchia’ stima).

Il Pil nel primo trimestre 2014 è stato rivisto al rialzo dall’Istat, in base alle nuove regole sui conti nazionali, registrando una variazione nulla sul trimestre precedente (dal -0,1% della ‘vecchia’ stima).

Nuovo Pil, primo trimestre piatto, è stagnazione

Il Pil nel primo trimestre 2014 è stato rivisto al rialzo dall’Istat, in base alle nuove regole sui conti nazionali, registrando una variazione nulla sul trimestre precedente (dal -0,1% della ‘vecchia’ stima). L’Italia sarebbe quindi in stagnazione, considerando che il secondo trimestre è confermato a -0,2%.

Il secondo trimestre del 2014, spiega l’istituto di statistica, ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto a gennaio-marzo sia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Nel confronto col trimestre precedente, i consumi sono cresciuti dello 0,1% mentre gli investimenti fissi hanno avuto una flessione dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dello 0,8% e le esportazioni dell’1,1%. (TMNEWS-ANSA)

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ROMA (WSI) – Peggiora l’andamento del deficit-Pil. Nei primi due trimestri del 2014, comunica l’Istat, il rapporto tra indebitamento netto e Pil è stato pari a 3,8%, con un peggioramento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Nel secondo trimestre, in particolare, l’indebitamento è stato dell’1,1%, superiore di 0,4 punti percentuali nel confronto con lo stesso trimestre del 2013.

Ad aprile-giugno, aggiunge l’istituto di statistica, il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è stato positivo, con un’incidenza sul Pil del 4,3%, inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto a quella del secondo trimestre dell’anno scorso. Anche il saldo corrente è stato positivo, con un’incidenza sul Pil del 2,4% (era 2,3% nello stesso periodo del 2013). (TMNEWS)