Nonostante la leggera revisione al rialzo sul Pil del quarto trimestre, arrivata ieri dall’Istat, la conferma dell’ingresso in recessione tecnica dell’economia italiana allunga un’ombra sui prossimi trimestri. Tanto più che i recenti dati macroeconomici non sembrano far intravedere nessuna inversione di tendenza in questi primi mesi dell’anno.
In un quadro a tinte fosche, gli analisti sono al lavoro per tentare di individuare quello che potrebbe essere il percorso del Pil Italia nel 2019. Secondo le stime dell’Ocse l’Italia perderà terreno nel 2019, con un Pil in contrazione dello 0,2%.
Per gli analisti di Ihs Markit, dopo la flessione dello 0,1% del Pil nel quarto trimestre 2018, “economia italiana si avvia a chiudere il primo trimestre 2019 con un’ulteriore contrazione”. Nel rapporto sull’Italia, diffuso il 20 febbraio scorso, Ihs stimava un’espansione del Pil italiano dello 0,1% per l’intero 2019 (rivisto al ribasso da +0,4%) e anche per il primo trimestre era stimata un crescita dello +0,1% sul precedente.
Tuttavia – sottolinea l’economista Raj Badiani – ‘gli ultimi dati suggeriscono che l’economia è sulla strada di un’ulteriore contrazione all’inizio del 2019’. Previsioni che sono condivise anche dagli economisti di Ing, che per fine anno stimano un aumento del Pil dello 0,1%.
ING, Markit e OCSE: stime PIL tra lo 0,1% e il meno 0,2%
“Tenendo conto della buona lettura dell’occupazione di gennaio, anticipiamo provvisoriamente un’altra contrazione del PIL dello 0,1% nel primo trimestre. Guardando oltre, l’effetto combinato di un possibile accordo tra gli Stati Uniti e la Cina sul commercio e l’effettiva erogazione di fondi del sistema “reddito di cittadinanza” dovrebbero aiutare a spingere l’economia italiana fuori dalla recessione” dice Paolo Pozzoli, economista senior di Ing.
A conferma della debolezza di questi primi due mesi dell’anno, questa mattina l’Istat nella nota mensile diffusa oggi relativa al mese di febbraio ha messo in evidenza che l’indicatore anticipatore calcolato dall’Istat “ha registrato un’ulteriore diminuzione, confermando le difficoltà dell’attuale fase ciclica dell’economia italiana”. Tra le varie componenti del quadro economico, “l’occupazione si mantiene su livelli dei mesi precedenti con un aumento significativo dei dipendenti permanenti”.
L’inflazione “torna ad aumentare ma il quadro complessivo indica un posizionamento su valori storicamente bassi mentre la fiducia di famiglie e imprese è peggiorata”.