ROMA (WSI) – La seconda e la terza potenza economica dell’Eurozona stanno registrando tassi di crescita anemici anche nel 2016. L’attività in Italia continua a espandersi a ritmi lenti, insufficienti per potere vedere una ripresa sostenibile e duratura quest’anno.
Come si evince dalla nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia, i numeri sono da prefisso telefonico. La fase di “moderata crescita” vista alla fine dell’anno scorso si è probabilmente estesa al primo trimestre del 2016, secondo l’istituto nazionale di statistica.
“In un quadro di indebolimento della ripresa globale, l’economia italiana è attesa evolversi a ritmi moderati anche nel primo trimestre del 2016″.
La variazione congiunturale del Pil reale attesa per i primi tre mesi è ancora estremamente deludente (+0,1%), con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3.
“Segnali positivi provengono dal settore dei servizi e dalle costruzioni a fronte di una dinamica meno favorevole nell’industria”.
L’economia francese, da parte sua, non si sta comportando molto meglio: il Pil crescerà dello 0,3% e non dello 0,4% nei primi tre mesi di quest’anno. Le previsioni per la seconda forza economica dell’area euro sono state riviste al ribasso dopo che la banca centrale è venuta a sapere del calo netto della fiducia dei principali dirigenti aziendali del comparto industriale.
L’indice che misura il polso del sentiment del business transalpino è sceso a febbraio a quota 98 dai 101 punti di gennaio, i massimi da maggio 2011.
Analizzando la performance sotto il profilo dei dati storici, si scopre che il sentiment dei dirigenti delle fabbriche francesi ha accusato il calo più marcato da gennaio 2013. È un indice chiaro de fatto che il rallentamento delle economie emergenti, come Cina e Brasile, sta preoccupando non poco anche paesi industrializzati come l’Europa.
I fattori esterni mettono a repentaglio la prima vera ripresa economica da quando Francois Hollande è diventato presidente nel maggio del 2012.