NEW YORK (WSI) – Gli Stati Uniti hanno subito una frenata nell’ultima parte dell’anno scorso, ma meno accentuata di quanto temuto. La prima economia al mondo si è espansa al tasso annuale dell’1% nel quarto trimestre.
I dati sono stati rivisti al rialzo da +0,7%. È la seconda revisione del Dipartimento del Commercio. Gli analisti si aspettavano una revisione al ribasso, a +0,4%. Detto questo l’economia si era espansa del 2% nei tre mesi precedenti e del 3,9% nel secondo trimestre dopo un magro +0,6% con cui era cominciato l’anno. Anche se le ultime cifre allontanano i timori di una recessione, il trend è chiaramente in fase calante.
Un altro dato preoccupante riguarda le spese al consumo, riviste al ribasso, e i dati sulle scorte.I gruppi di vendite al dettaglio stanno facendo meglio della concorrenza nella stagione delle trimestrali, ma le spese dei consumatori non sono rimaste invariate al +2,2% come si aspettava il consensus, bensì sono scese al +2% trimestre su trimestre.
Analizzati nel dettaglio “i dati sono una cattiva notizia. Se c’è una cosa che non volevamo vedere è un Pil rivisto al rialzo per via delle scorte. Le scorte portano via crescita dal prossimo trimestre“, ha dichiarato a Bloomberg TV Vadimir Zlotnikov, Chief Market Strategist di AllianceBernstein, Co-Head delle soluzioni multi-asset.
Pil rivisto in rialzo: tutto merito delle scorte
Secondo l’analista vengono così vanificate le speranze di ripresa della produzione industriale ripresa nei prossimi trimestri. Se da un alto le cifre del quarto trimestre sono state aiutate dal calo inferiore alle attese delle scorte, la liquidazione dell’offerta si manifesterà nel primo mese del 2016, incidendo negativamente sulla crescita del Pil.
Nella prima lettura, era stato comunicato che le scorte delle aziende private erano scese da 95,3 miliardi a 75,8 miliardi di dollari, sottraendo lo 0,45% dal Pil. Il numero è stato rivisto al rialzo a 90,6 miliardi, che ha quindi sottratto solo lo 0,14% dal Pil. Al netto la variazione nella somma delle scorte ha quindi contribuito positivamente per un +0,31% rispetto alle stime del mese scorso, giustificando nei fatti l’intera revisione da +0,7% a +1%.
Sui mercati, l’euro ha accelerato al ribasso sul dollaro (-0,33% a $1,0982), mentre i contratti sul Wti del petrolio sono balzati del 3,5% circa sopra i 34 dollari al barile. I futures sui principali indici della Borsa Usa scambiano in rialzo dello 0,7-0,8%. Quanto al reddito fisso, i tassi decennali sui Treasuries Usa salgono di 5 punti base attestandosi all’1,76%.