NEW YORK (WSI) – Instabilita’ e aumento dei rischi sul mercato prima di tutto. Sono queste le previsioni degli analisti di Pimco, qualora, al referendum di dicembre dovesse vincere il “NO”.
In un report sull’argomento, riportato da Milano Finanza, gli analisti del gestore affermano inoltre che asset rischiosi europei e debito dei Paesi periferici potrebbero fare peggio degli altri strumenti in caso di vittoria del No.
“Tale sottoperformance potrebbe offrire l’opportunità di incrementare le posizioni su asset rischiosi a condizioni più convenienti, specialmente nel caso dei titoli sovrani delle economie periferiche, che rimangono ancorati dal Qe della Bce”, si legge nella nota, in cui si esorta a “maggiore prudenza sul fronte della banche italiane”.
Quanto alle conseguenze politiche, con la vittoria del No al referendum costituzionale, secondo gli esperti, il Movimento 5 Stelle avrebbe meno probabilità di vincere le elezioni. Si legge sempre su Milano Finanza:
La discrepanza tra le leggi elettorali di Camera e Senato porterebbe a un Parlamento “privo di una chiara maggioranza”. La soluzione allo stallo sarebbe con molta probabilità la formazione di un governo di transizione, “capeggiato da Renzi stesso o da un’altra figura politica e tecnica”. Una soluzione dalle dinamiche politiche tipiche, uno sviluppo “classico in vecchio stile”. Tale esecutivo avrebbe l’incarico di varare una nuova legge elettorale prima di andare nuovamente al voto. Uno scenario che “renderebbe meno probabile un vittoria del partito di Beppe Grillo alle prossime elezioni”.
Al contrario, Pimco sottolinea che l’eventuale vittoria del Sì avrebbe effetti positivi su mercati.
Abbinata alla riforma elettorale l’Italia si assicurerebbe un chiaro vincitore alle elezioni e Renzi rimarrebbe “verosimilmente” in carica fino al 2018:“a quel punto ci sarebbe una gara serrata tra lui e l’euroscettico M5S di Beppe Grillo”.
Fonte: Milano Finanza