Grandi novità in tema PIR nella legge di bilancio 2021 con l’introduzione di un tax credit con l’obiettivo di far ripartire gli investimenti legati ai Piani individuali di risparmio a lungo termine lanciati dalla manovra 2017.
Creati come forma di investimento a medio termine, i PIR sono un contenitore fiscale al servizio del risparmio, ma anche a soprattutto uno strumento di investimento e di crescita per l’economia reale del Paese.
Pir: le novità nella manovra 2021
Nel dettaglio un emendamento alla Legge di Bilancio 2021, appena approvata alla Camera e che ora passa al Senato per l’approvazione in via definitiva entro fine anno, prevede un credito d’imposta fino al 20% delle somme investite nei Piani individuali di risparmio (PIR – sia tradizionali che alternativi) a copertura delle eventuali perdite e minusvalenze derivanti dai piani costituiti dal 1° gennaio 2021 per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2021.
Il credito d’imposta che copre le perdita quindi spetta alle persone fisiche titolari dei piani ed è pari alle perdite e minusvalenze realizzate con riferimento a questi strumenti finanziari qualificati, a condizione che essi vengano detenuti per almeno 5 anni e il credito di imposta non ecceda il 20% delle somme investite negli strumenti medesimi.
Come utilizzare il tax credit
Sotto il profilo operativo il credito sarà utilizzabile in 10 quote annuali di pari importo direttamente in dichiarazione dei redditi, a partire da quella relativa al periodo d`imposta in cui le componenti negative si sono realizzate, ovvero in compensazione mediante F24.
Ad esempio, chi, al termine dei 5 anni, riscatta investimenti per complessivi 200 mila euro e registra minusvalenze per complessivi 50mila euro, avrà diritto a un credito di imposta pari a 40mila euro, da compensare in 10 rate costanti. Secondo gli analisti di Equita Sim, la novità introdotta rafforza ulteriormente lo strumento e migliora il profilo rischio-rendimento per gli investitori.