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Pisapia ci riprova, con suo “Campo Progressista” vuole governare

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Dopo la vittoria sorprendente alle penultime elezioni comunali di Milano, Giuliano Pisapia ci riprova, stavolta con l’intenzione di andare a governare l’Italia. L’ex sindaco del capoluogo lombardo lancia un nuovo movimento progressista che ha come obiettivo quello di radunare i gruppi, anche liste civiche, di sinistra esterni al PD, non per forza “più a sinistra” del partito al governo come idee, ma estranei alla formazione del premier dimissionario Renzi.

L’idea dell’ex esponente indipendente, vicino a Sinistra Ecologia e Libertà, è quella di un movimento per il cambiamento ma aperto al dialogo con il partito di centro sinistra di più vecchia data rimasto in Italia, erede del PdS e prima ancora del Pci. La condizione posta al Pd di Renzi per poter dialogare e magari stringere un’alleanza, è quella di interrompere l’alleanza con Angelino Alfano e Denis Verdini, i due leader – formale e informale – dell’Area Popolare.

Per poter governare, vista la risicata maggioranza al Senato, il Pd ha bisogno dei voti del gruppo parlamentare Area Popolare, rappresentato da centristi e cosiddetti “moderati” usciti da Forza Italia (Nuovo Centro Destra) e alleatisi a loro volta con l’UDC. Il gruppo di centro ex Democristiano ieri si è fatto però da parte, lasciando da soli Alfano e Verdini in parlamento a difendere la linea di Renzi.

Pisapia lancia ufficialmente la sua candidatura in un’intervista concessa a La Repubblica in cui dice che è il momento giusto per andare alle elezioni anticipate e per lui quello ideale per tornare in pista. “È il momento della verità” avvisa. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, è il concetto espresso. Quando si andrà a votare “al più presto possibile, con una legge elettorale che sia uguale per le due Camere” lui ci sarà e si farà trovare pronto con il suo movimento che definisce “in grado di assumersi una responsabilità di governo”, “non per motivi di potere ma per fare cose di sinistra“.

Pur parlando di sinistra Pisapia – che nel 2011 è diventato il primo sindaco di centro-sinistra a Milano in diciotto anni prima di lasciare a giugno 2016 il posto a Giuseppe Sala, indipendente vicino al PD – fa attenzione a non pronunciare mai Sinistra Italiana o Sel, dicendo che il suo obiettivo è raggruppare le “forze organizzate a livello locale” e non i partiti già esistenti. Non saranno invitati ai prossimi eventi i gruppi che però escludono a priori un’eventuale alleanza con il PD.

“Io rispetto la loro posizione – conclude Pisapia – ma noi vogliamo dare voce alla grande richiesta di unità del centrosinistra che ho sentito girando per l’Italia. E riuscire a parlare ai tanti disillusi che non sono più andati a votare, o hanno votato turandosi il naso. Dobbiamo restituire l’entusiasmo di fare politica agli italiani di sinistra che l’hanno perso”.