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Più sostenibilità e tecnologia per l’immobiliare

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Il settore immobiliare deve cogliere gli spunti che arrivano dal mondo della sostenibilità e dalla digitalizzazione secondo gli esperti di Deloitte

di Sandra Riccio

Il settore immobiliare, in particolare nell’ambito commerciale, sta vivendo profondi cambiamenti da cui possono nascere nuove opportunità di crescita. In questo senso, i prossimi 12-18 mesi si preannunciano importanti per il riposizionamento delle aziende che operano in questo campo. Per non perdere competitività dovranno fare delle scelte.

Immobiliare a prova di sostenibilità.

L’indagine 2024 Real Estate Outlook di Deloitte rivela che le preoccupazioni sullo stato dell’economia continueranno probabilmente a essere un fattore primario nel processo decisionale dei leader mondiali del real estate fino al 2024 e oltre. Occorrerà quindi individuare un terreno solido su cui costruire le basi per il futuro. Il suggerimento che arriva da Deloitte è di organizzare un business più efficiente e sostenibile attraverso una strutturazione proattiva del portafoglio immobiliare e la mitigazione del rischio, la creazione di valore attraverso iniziative verdi e di decarbonizzazione e incentivi fiscali.

In primo piano tuttavia ci sono anche le opportunità offerte dalla tecnologia. In particolare, la sostenibilità è vista come strumento di conservazione del valore del mattone nel tempo. Gli investitori sono sempre più attenti alla sostenibilità degli immobili. Secondo il report, negli Usa oggi gli asset immobiliari con criteri di sostenibilità sono considerati spazi di prima categoria e offrono ritorni in affitti più alti del 31% rispetto alla media.

I rischi non mancano.

All’opposto, secondo le stime di Deloitte, quasi il 76% dell’offerta di uffici in Europa potrebbe andare incontro all’obsolescenza entro la fine del decennio se non verrà adeguata a standard di sostenibilità.

“La gestione delle spese in conto capitale per la sostenibilità durante il ciclo di vita dell’investimento in un edificio dovrebbero essere in primo piano” dice Paolo Gianturco, FSI Consulting & FS Tech leader di Deloitte Consulting. Negli ultimi anni, i leader delle principali società immobiliari hanno fatto solo piccoli passi per ridurre l’impronta ecologica, dall’installazione di apparecchiature pulite ed efficienti dal punto di vista energetico, come le pompe di calore, alle soluzioni digitali emergenti, come i dispositivi Internet of Things (IoT) e le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Il cammino è ancora lungo.

Dati poco utilizzati.

Le sfide da affrontare in futuro sono tante e dalla tecnologia arriva un importante aiuto. Dall’indagine di Deloitte emerge che il 61% dei proprietari e degli investitori immobiliari globali dipende ancora da infrastrutture tecnologiche legacy. E sebbene quasi la metà di questi utenti abbia intenzione di fare il salto verso la modernizzazione, un’implementazione di successo è spesso complicata e non risulta immediata. Le stime indicano che fino al 73% dei dati aziendali nel settore immobiliare rimane inutilizzato. Significa che il comparto avrebbe la possibilità di utilizzare meglio queste preziose informazioni. In media, il 60% delle aziende utilizza ancora fogli di calcolo per la reportistica, il 51% per la valutazione degli immobili e l’analisi dei flussi di cassa, e il 45% per il budget e le previsioni.

Questa arretratezza può limitare la capacità delle aziende immobiliari di comunicare al proprio interno, causando ridondanze e inefficienze che rallentano ulteriormente il flusso di dati all’interno dell’organizzazione.

«Nel 2024 sarà fondamentale guardare agli investimenti in tecnologia – afferma Gianturco –. Soprattutto ora, mentre le aziende puntellano i bilanci per proteggersi da una maggiore instabilità finanziaria, qualsiasi ulteriore ritardo creato da inefficienze dei dati di base potrebbe causare battute d’arresto che potrebbero essere evitate». L’esperto conclude: «In futuro le aziende dovranno essere più agili e capaci di adottare decisioni in tempo reale basate sui dati subito disponibili. Potrà essere uno strumento per migliorare la competitività dei gruppi immobiliari e per guadagnare posizioni di mercato».

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di ottobre del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.