L’Italia potrà ricevere la quarta rata del PNRR. Il Consiglio Ue, proprio oggi, ha approvato le modifiche apportate dall’Italia al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Il nostro paese ha messo mano ad una decina di misure, tra le quali ci sono anche quelle relative agli incentivi per l’efficienza energetica, che rientrano all’interno del cosiddetto Superbonus. Alcune modifiche al PNRR coinvolgono le strutture per l’infanzia, che dovrebbero essere aumentate, lo sviluppo dell’industria spaziale e di quella cinematografica. Un capitolo particolare è destinato al trasporto sostenibile.
PNRR: la richiesta da parte dell’Italia
L’Italia aveva chiesto di modificare il PNRR lo scorso 11 luglio 2023, perché alcuni dei progetti previsti, in questo momento, non risulterebbero più realizzabili a causa di alcune circostanze oggettive che sono sopraggiunte.
Il Consiglio Ue ha approvato le modifiche presentate dall’Italia basandosi sulla valutazione effettuata dalla Commissione, la quale ha spiegato che le modifiche proposte dal nostro paese sono giustificate e, soprattutto, non vanno ad influire sulla pertinenza, sull’efficacia e la coerenza del PNRR.
Il costo del piano rimane sostanzialmente invariato: complessivamente all’Italia spettano 191,5 miliardi di euro, dei quali 68,8 miliardi sono delle sovvenzioni, mentre 122,6 miliardi sono dei prestiti.
Le modifiche previste
Ad essere interessate dalle modifiche sono sostanzialmente 10 dei 27 obiettivi, che originariamente erano associati alla quarta rata del PNRR. A quanto previsto in un primo momento si è andato ad aggiungere un ulteriore traguardo: il potenziamento dell’offerta degli alloggi per gli studenti universitari.
Uno dei motivi per i quali sono stati rimodulati gli obiettivi connessi con la quarta rata del PNRR è legato alla volontà di definire delle misure più coerenti con le finalità dello stesso piano. Oltretutto, nel frattempo, è mutato il contesto internazionale.
Tra gli investimenti che sono stati definiti in maniera più equilibrata troviamo quelli legati:
- alla cultura;
- alle politiche per l’aerospazio;
- agli asili nido;
- alla transizione ecologica nei vari settori legati all’edilizia;
- al trasporto stradale e ferroviario;
- alla sperimentazione per l’idrogeno nella mobilità ferroviaria e nei settori più inquinanti;
- al sostegno alle imprese femminili;
- alla lotta contro la povertà educativa.
Lo sfondo nel quale si muove il PNRR
È bene ricordare, in questa sede, che il Recovery and Resilience Facility (RRF) risulta essere, a tutti gli effetti, un programma su larga scala promosso dall’Unione europea. Ed è, soprattutto, una risposta precisa ed articolata alle sfide che il Covid 19 aveva lanciato all’economia europea.
Fulcro del piano è il NextGenerationEU, uno strumento di ripresa temporanea attraverso il quale la Commissione europea si è mossa per raccogliere fondi per contribuire a riparare i vari danni che sono stati causati proprio dalla pandemia. Per poter beneficiare dei 724 miliardi di euro messi a disposizione attraverso il PNRR, i vari Paesi membri hanno dovuto presentare alla commissione dei piani di ripresa e di resilienza, con i quali devono definire le riforme e gli investimenti che hanno intenzione di attuare entro la fine del 2026.
La soddisfazione in Italia
Il sì incassato dalla quarta rata del PNRR ha raccolto la soddisfazione da parte della classe politica italiana. Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, attraverso una nota ha commentato:
Questa mattina insieme ai miei omologhi degli Affari Europei, riuniti a Bruxelles per il Consiglio Affari Generali, abbiamo adottato la decisione che accoglie definitivamente le richieste di modifica, presentate dal governo italiano, di alcuni obiettivi relativi alla quarta richiesta di pagamento del PNRR. Si tratta di un risultato molto importante, che premia il lavoro svolto in questi mesi e che accogliamo con grande soddisfazione.