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Banche Usa, trimestrali tra luci e ombre: ecco cos’è emerso

Iniziano ad emergere le prime crepe per il comparto bancario Usa. Lo si evince dai primi dati pubblicati lo scorso venerdì che ha mostrato da un parte un aumento dei profitti trimestrali, superiori alle aspettative, dall’altra un trend in rallentamento e sotto le attese del margine di interesse, la differenza tra interessi attivi e passivi, sostanzialmente tra quanto la banca ottiene su prestiti o securities e quanto elargisce ai clienti per i depositi, un indicatore di performance chiave per il settore. Ciò è dovuto al fatto che i tassi di interesse applicati dalle banche sui prestiti sono aumentati con i rialzi dei tassi della Fed, ma anche i costi di deposito delle banche – quanto pagano sui depositi fruttiferi.

Banche Usa: emergono le prime crepe

Sintetizzando, tutte e tre le banche Usa che hanno alzato il velo sui conti dei primi tre mesi dell’anno, ovvero JPMorgan Chase, Wells Fargo, e Citigroup  hanno evidenziato

  • un aumento delle entrate derivanti dalle attività di investment banking e trading, sopra le attese del mercato. Tuttavia, il margine di interesse è diminuito rispetto al quarto trimestre.
  • un rallentamento del margine di interesse: per JPMorgan, la più grande banca del Paese, il calo è stato del 4% rispetto al trimestre precedente, prima flessione in 11 trimestri. Sempre in rapporto al quarto trimestre 2023, il margine di interesse dei primi tre mesi di quest’anno è sceso del 4% anche per Wells Fargo e del 6% per Citigroup rispetto al trimestre precedente.

I margini da interesse segnano il passo

Per oltre un decennio le banche statunitensi, a causa dei bassi tassi d’interesse, hanno faticato a guadagnare dalla differenza tra i costi dei prestiti e quelli dei depositi. L’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed per combattere l’inflazione nel 2022-23 ha cambiato questa equazione e il reddito netto da interessi è aumentato.

I dati del primo trimestre di venerdì scorso, tuttavia, indicano che quei giorni di felicità per le banche potrebbero essere finiti, anche se la persistente inflazione, sottolineata dall’amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon nei commenti che hanno accompagnato i risultati della società, ha offuscato la prospettiva di tagli dei tassi della Fed quest’anno.

Ciononostante, i ricavi e gli utili dei tre colossi bancari sono cresciuti rispetto al quarto trimestre grazie alle attività di investment banking e trading. Inoltre, la riduzione degli accantonamenti per perdite su crediti indica che i consumatori statunitensi continuano a godere di una situazione finanziaria relativamente buona. Le unità di investment banking hanno faticato per gran parte dello scorso anno a causa della scarsità di fusioni e acquisizioni (M&A). Ma come ha osservato Moody’s all’inizio di questa settimana, l’emissione di azioni e obbligazioni è aumentata notevolmente nel quarto trimestre, alimentando una ripresa delle grandi banche d’investimento.