Economia

Berlusconi, le proprietà che saranno cedute

Il cartello “in vendita” potrebbe ben presto essere apposto sugli ingressi delle residenze di Silvio Berlusconi. A poco più di sei mesi dalla scomparsa del Cavaliere e dopo aver risolto la questione legata a Marta Fascina con il pagamento della prima tranche di 100 milioni di euro ereditati, i figli stanno attualmente cercando di districare l’ingarbugliato scenario dell’impero costruito dal fondatore di Forza Italia. Con la chiara affermazione che il controllo della Fininvest è saldamente nelle mani dei due fratelli maggiori, Marina e Pier Silvio, è giunto il momento di aprire il capitolo immobiliare.

Un portafoglio di ville e proprietà che si stima possa avere un valore fino a 700-800 milioni di euro. Una cifra allettante che, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, i Berlusconi stanno valutando di sfruttare appieno. Pur mantenendo la possibilità per ciascun figlio di acquistare singole proprietà, sembra che i cinque eredi stiano considerando la possibilità di mettere l’intero patrimonio immobiliare sul mercato.

Da Portofino a Villa Gernetto a Lesmo, che ha ospitato il “quasi matrimonio” con Marta Fascina e che, per anni, ha racchiuso uno dei sogni del Cavaliere, quello di fondarvi un’università internazionale del pensiero liberale, chiamando ad insegnarvi ex premier e amici personali, un sogno che non si è mai realizzato, nonostante un progetto, forse troppo ambizioso, che fu coltivato a lungo dal proprietario. Dalla sua amata Villa San Martino ad Arcore, acquistata negli anni settanta, con una superficie di circa 3.500 metri quadrati e dotata di un mausoleo di famiglia (sarà l’unica che certamente non andrà sul mercato) a villa Campari, sul lago Maggiore, sino alla bellissima Villa Grande sull’Appia Antica diventata residenza capitolina dopo l’addio a via del Plebiscito, rilevata da Franco Zeffirelli. Il patrimonio immobiliare di Berlusconi è stato anche un pezzo di storia italiana: i vertici politici, le feste private, gli ospiti che facevano notizia, quel Tony Blair che insieme al Cavaliere (con bandana in testa) passeggiava per le stradine di Porto Rotondo insieme alla moglie.

La vera gemma dell’operazione, tuttavia, sembra essere proprio Villa Certosa a Porto Rotondo, in Sardegna dove, tra i terreni di Costa Turchese, l’ex premier sognava di realizzare un mega villaggio con villette, resort e campi da golf oltre a uno dei porti per yacht più grandi del Mediterraneo. La villa sulla Costa Smeralda da sola potrebbe valere circa 259 milioni di euro, secondo la perizia tecnica di valutazione dell’immobile effettuata nel 2021 (in passato si è parlato persino di offerte che raggiungevano il doppio del valore).

Completano il cerchio Villa Tattilo, confinante con Villa Certosa; Villa Belvedere a Macherio, residenza abituale per molti anni dell’ex moglie Veronica Lario; Villa Due Palme a Lampedusa, ma anche alcune proprietà all’estero e diversi appartamenti. Questi includono la rinomata villa ad Antigua nei Caraibi, la villa Blue Horizon alle Bermuda, Villa La Lampara a Cannes e almeno 100/150 piccole proprietà nella zona milanese.

Tuttavia, l’operazione si prospetta molto complessa, specialmente perché le singole residenze sono spesso associate a diverse holding. La maggior parte degli immobili sono concentrati nella Dolcedrago e in altre sue filiali, tra cui Immobiliare Idra. Inoltre l’elenco è molto più lungo e comprende anche diversi complessi residenziali, da villa Sottocasa di Vimercate (Monza) al Complesso Merate.

Sarebbero state messe in vendita, infine, anche le due barche Morning Glory e Sweet Dragon. Barche che Berlusconi amava ma che si è goduto pochissimo.