Il fallimento della Silicon Valley Bank ha scatenato un effetto domino, anche emotivo, che ha fatto girare in rosso i mercati finanziari dell’intero pianeta. Tutta colpa di un crollo repentino della fiducia. Un fenomeno che è stato spesso riproposto anche al cinema. Vediamo come e quando nell’analisi.
I fantasmi del 2008 dopo il crollo di Silicon Valley Bank
Si teme un “contagio” e un ripetersi di ciò che si era vissuto nel 2008, ma quello che ci preme sottolineare è come spesso in queste circostanze anche addetti ai lavori e figure istituzionali si lascino influenzare dalle emozioni nell’assumere le loro decisioni peggiorando ulteriormente la situazione.
Le Borse dopo il caso SVB hanno iniziato la settimana in rosso, accusando tutto il peso dell’emotività di gestori e player principali, i quali temono un crollo verticale come quello del 2008. Tutto questo perché è venuto meno in questa fase uno degli elementi più importanti della finanza: la fiducia.
L’equilibrio delicato
Il mondo del cinema ha fatto riferimento a ciò che può scatenare la perdita di fiducia nella finanza in diversi momenti. Uno dei film più iconici è senz’altro “Mary Poppins”. In un minuto esatto, il capolavoro Disney del 1964, riuscì a spiegare il fragile equilibrio che regge il sistema finanziario.
La scena di cui parliamo è epica. “Rivoglio i miei soldi”, urla il giovane Michael Banks all’avido signor Dawes, il vecchio banchiere che gli ha strappato di mano i suoi due penny. Una ribellione fatale: i correntisti pensano che la banca non voglia rimborsare i depositi e nell’atrio si scatena il panico.
Corsa agli sportelli, banca che chiude i battenti. Perché non si riesce a fronteggiare le troppe richieste di denaro. Sembra un altro mondo, un altro pianeta, ma in realtà è un parallelo importante che ci ripropone ciò che è successo alla SVB. Una banca da centinaia di miliardi crollata nel giro di 48 ore, in cui non è riuscita a trovare un acquirente interessato a rilevarla.