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Credit Suisse, l’acquisizione un affare d’oro per Ubs

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L’operazione di acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs potrebbe essere stata un affare per quest’ultima. La scorsa settimana è stata caratterizzata da una forte volatilità nei mercati finanziari, ma l’attenzione di tutti è stata rivolta al caso svizzero. L’annuncio dell’acquisizione da parte della più grande banca svizzera ha portato una momentanea calma, ma anche scatenato l’incertezza degli investitori.

Secondo alcuni analisti, la fusione delle due maggiori banche svizzere potrebbe creare una situazione potenzialmente pericolosa nel settore bancario svizzero, poiché oltre il 50% dei depositi bancari nel paese sarà detenuto da un singolo istituto. Ciò potrebbe rappresentare un serio rischio in caso di una corsa agli sportelli.

Inoltre, il prezzo delle azioni di Ubs è sceso di oltre il 14% a causa delle preoccupazioni degli investitori riguardo alle implicazioni dell’acquisizione di Credit SuisseDavide Serra, fondatore e ceo di Algebris Investments, ha commentato:

Ubs ha fatto l’affare della vita. Mai nella storia una banca ha aumentato il proprio Nav del 70% in una notte. Questo sarà molto positivo per tutti gli stakeholder di Ubs. La Finma ha certamente sorpreso con la modifica della legge fatta da un giorno all’altro e con il capovolgimento della seniority della struttura del capitale. Questo non è mai successo ed è chiaramente un errore politico molto spiacevole. Nel frattempo, la dichiarazione della Bce di questa mattina, che ha sempre rispettato la struttura del capitale delle banche dell’Ue, fornisce un chiarimento importante. Non pensiamo che ci sarà un impatto strutturale a lungo termine sugli AT1 in Europa, al di fuori della Svizzera. Si tratta di strutture di capitale del G20 che esistono in tutto il mondo. Queste obbligazioni che assorbono le perdite fanno parte del tessuto del debito bancario e rimarranno tali in Europa e negli Stati Uniti”

Analisi tecnica del titolo Ubs

Dopo le notizie di questa notte, il titolo della banca ha subito forti oscillazioni durante la sessione. All’apertura il prezzo è partito subito fortemente al rialzo per poi invertire bruscamente e chiudere in rialzo dell’1,26%. Attualmente il titolo fa segnare un +5,16% e nel breve periodo potrebbe approcciare la resistenza in zona 20. Nel medio periodo permangono le pressioni ribassiste, dettate soprattutto dalla situazione macroeconomica che sta vivendo l’istituto.