Economia

Gas, per la prima volta gli Stati Uniti superano la Russia nelle forniture all’Europa

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Per la prima volta in Europa arriva più gas naturale dagli Stati Uniti che dalla Russia. A rilevarlo è l’Agenzia internazionale per l’energia.

In particolare, il Vecchio Continente sta andando alla ricerca di alternative al gas russo, con Mosca che continua a ridurre i flussi. L’annuncio di una chiusura del Nord Stream da parte di Gazprom per una manutenzione programmata dall’11 al 21 luglio potrebbe spingere di nuovo al rialzo i prezzi.

“I recenti forti tagli della Russia ai flussi di gas naturale verso l’Ue fanno sì che questo sia il primo mese nella storia in cui l’Unione europea ha importato più gas liquido (Gnl) dagli Stati Uniti che tramite gasdotto dalla Russia”, ha evidenziato su Twitter Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie). “Il calo dell’offerta russa richiede sforzi per ridurre la domanda dell’Ue e prepararsi a un inverno rigido“, ha aggiunto.

La nota dell’Aie arriva dopo una comunicazione diffusa dal colosso russo Gazprom che conferma di aver ridotto dell’8,6% la produzione di gas nei primi sei mesi del 2022 e del 31% l’esportazione verso i Paesi non aderenti alla Comunità degli Stati indipendenti (Csi, ex repubbliche sovietiche). La media giornaliera di esportazioni a giugno è crollata di un quarto rispetto allo scorso maggio. La comunicazione è stata data dalla stessa Gazprom attraverso l’agenzia russa Tass.

Insomma, la situazione del gas resta tesa e complicata nel Vecchio Continente. Perché se la chiusura dei “rubinetti” da parte di Mosca dovesse diventare definitiva, l’Ue si troverebbe a rischio nel prossimo inverno. Al netto del supporto americano.